Bimbo piange per non andare al nido, padre presenta denuncia per maltrattamenti: indagate le due educatrici della struttura di Buguggiate. “Urla, grida, spintoni e schiaffi”, avviate le indagini.
Emerge un caso di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di un asilo nido di Buguggiate. Come riportano le agenzie di stampa, nella giornata di ieri, mercoledì 22 giugno, i carabinieri della stazione di Azzate hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di due educatrici della piccola struttura, situata in provincia di Varese.
Su decisione del Gip, entrambe le sono state messe all’obbligo di dimora in un Comune diverso da quello della struttura educativa. Come riportato da VareseNews, il provvedimento cautelare è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Varese, al termine di un’attività investigativa. L’ipotesi vede le due indagate, ovvero la titolare della struttura educativa e una sua collaboratrice, protagoniste “di maltrattamenti nei confronti dei bambini loro affidati, condotte accertate nelle ultime settimane e consistenti in aggressioni verbali, urla e percosse” – riferiscono dalla Procura.
L’indagine è partita all’inizio del mese di maggio. A mettere in moto gli investigatori un genitore, che ha presentato denuncia presso la caserma dei carabinieri del Comando provinciale di Varese, guidati dal colonnello Gianluca Piasentin. Secondo quanto si apprende, la segnalazione alle forze dell’ordine sarebbe partita poiché il figlio si sarebbe messo a piangere e urlare prima di essere accompagnato al nido di Buguggiate – una reazione che aveva insospettito il padre.
Dopo la denuncia, gli investigatori hanno dunque provveduto, d’intesa con la Procura, ad installare delle microcamere all’interno della struttura. I dispositivi avrebbero dunque registrato urla e comportamenti “maneschi” da parte delle due educatrici – non ci sarebbero stati mai casi, però, di veri e propri pestaggi. Ad ogni modo, il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenuta la sussistenza di gravi indizi e per evitare la reiterazione del reato (in attesa del giudizio che dovrà decidere nella sentenza sulla colpevolezza) ha emesso un provvedimento cautelare per tutte e due le donne. Già nella giornata di ieri sarebbero cominciate le audizioni dei genitori, all’interno della caserma, con lo scopo di ottenere ulteriori testimonianze e proseguire con gli accertamenti.
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