Il virus della polio torno a bussare in Europa, dopo quasi 40 anni dall’ultimo caso. Il virus è stato trovato nei campioni di acqua reflue.
Le indagine sono ancora in corso, ma diversi poliovirus sono stati trovati tra febbraio e marzo durante i campionamenti delle acque reflue.
Il virus della polio torna a bussare alla porte dell’Europa, a Londra. Un primo ‘caso’ dopo quasi 40 anni. La Uk Heath Security Agency (Ukhsa), in collaborazione con la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (Mhra), ha trovato il poliovirus nei campioni di acque reflue raccolti dal London Beckton Sewage Treatment Works nel Nord e nell’Est della metropoli inglese.
Poliomielite, l’ultimo caso nel 1984
Nel Regno Unito, l’ultimo caso di forma selvaggia della poliomielite, risala el 1984, il paese ü stato dichiarato ‘polio-free’ nel 2003. Secondo l’Ukhsa, “è normale ogni anno che vengano rilevati da uno a 3 poliovirus ‘simili al vaccino’ nei campioni di acque reflue del Regno Unito. Questi ‘casi’ sono però collegati a persone vaccinate all’estero con il vaccino orale (Opv), le cui tracce finiscono poi attraverso le feci nelle fogne”.
“Il virus ha continuato a evolversi ed è ora classificato come un poliovirus di tipo 2 (Vdpv2) derivato da un vaccino che in rare occasioni può causare malattie gravi, come la paralisi, in persone che non sono completamente vaccinate”, avverte l’Ukhsa. Secondo gli esperti, è probabile “che ci sia stata una certa diffusione del virus nella zona Nord ed Est di Londra tra persone collegate e ora rileviamo il ceppo di poliovirus di tipo 2 attraverso le loro feci”. Infatti ad oggi a Londra non sono stati segnalati casi di polio con paralisi, ma “le indagini puntano a stabilire se si sta verificando una trasmissione nella comunità”, chiarisce la Ukhsa.
Secondo l’epidemiologo dell’agenzia, Vanessa Saliba, “il poliovirus di derivazione vaccinale è raro e il rischio per le persone in generale è estremamente basso”. La maggior parte della popolazione del Regno Unito è protetta dal virus della polio perché vaccinata durante l’infanzia, “ma in alcune comunità con bassa copertura vaccinale alcune persone potrebbero essere a rischio”.