I giudici della Corte di Assise di Roma rigettano l’istanza della difesa di Bissoultanov che aveva chiesto di chiudere il processo italiano.
La richiesta avanzata dalla difesa del ceceno arrivava dopo la condanna del tribunale spagnolo nei suoi confronti.
Proseguirà il processo in Italia per la morte di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci massacrato di notte la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, dove stava trascorrendo una vacanza con gli amici.
È “infondata”, hanno stabilito i giudici della Terza Corte d’Assise di Roma l’istanza avanzata dalla difesa dell’imputato, il ceceno Rassoul Bissoultanov. I suoi legali chiedevano di chiudere il processo italiano, per il ne bis in idem. Il motivo? La condanna in primo grado per omicidio volontario aggravato pronunciata da giudici spagnoli nelle scorse settimane.
Ma l’istanza, ha dichiarato stamattina la Corte, “non merita accoglimento e va rigettata” dato che nessuno dei due procedimenti è giunto a sentenza definitiva. Così il processo in Italia a carico del ceceno andrà avanti.
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