Aumento casi Covid, Ordine Infermieri:«Seguiamo con preoccupazione quadro epidemia»

La Federazione nazionale Ordini Infermieri commenta l’aumento dei contagi che ha caratterizzato l’ultima settimana (+51%), esprimendo preoccupazione

I contagi Covid hanno subito un forte aumento nell’ultima settimana, con quasi 75mila casi in più rispetto alla settimana del 6-12 giugno. Una situazione che suscita preoccupazione e su cui è intervenuta la Federazione nazionale Ordini Infermieri, in un colloquio con Adnkronos Salute.

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«Qualora dovessero esserci dei cambiamenti di natura epidemiologica dell’epidemia di Covid-19 che comportassero una maggiore pressione sugli ospedali, e se dovessero aumentare di nuovo i servizi territoriali da garantire, parliamo di tracciamento attraverso tamponi o di una nuova campagna di vaccinazione, la situazione diventa molto preoccupante in termini di salute pubblica e per noi doverla garantire», ha fatto sapere la federazione.

Si tratta di timori che scaturiscono dalle «difficoltà che viviamo da 10 anni a questa parte perché il sistema non ha mai investito in risorse umane, e l’Italia per quanto riguarda l’assistenza infermieristica continua a non avere i numeri: nel Ssn abbiamo una media di 5-6 infermieri ogni mille abitanti a fronte di 9 della media europea. Con una perdita fisiologica di 18mila infermieri l’anno (per pensionamenti ecc.) e l’università che ne forma 17mila, tenendo presente che non tutti arrivano in fondo, non riusciamo mai a colmare il gap». È dunque una «condizione generale endemica che non si risolverà nell’immediato perché ad oggi continuano a mancare 70mila infermieri all’appello che non potranno essere formati in breve tempo».

A tutto ciò si somma una mancanza «dovuta alle ferie estive, al personale sospeso perché non vaccinato e ai casi di infermieri contagiati che, come in tutta la popolazione, stanno cominciando a risalire». Da quando ha avuto inizio l’emergenza, sono stati 270 mila coloro che hanno contratto il Covid e, a detta dell’Inail, gli infermieri (tra i sanitari) costituiscono l’84% dei contagiati.

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