Il petroliere Giancarlo Miotto, denunciato da due colf: nelle mani della procura ci sono messaggi espliciti e due filmati. La replica della difesa di Miotto:«Abusi? Erano consenzienti»
Due colf, una 36enne filippina e una 41enne cingalese, hanno raccontato ai carabinieri il resoconto particolareggiato e scioccante di quanto avveniva nelle stanze della villa di Giancarlo Miotto, accusato di aver commesso abusi sessuali sulle sue domestiche.
Secondo la versione della colf, in quelle stanze occorrevano costrizioni, molestie, abusi di tipo sessuale. Le due hanno dato agli inquirenti, a supporto delle loro dichiarazioni, messaggi espliciti che l’imprenditore mandava e due filmati che proverebbero alcuni degli atteggiamenti “ambigui” del petroliere 80enne.
Dopo averne disposto l’arresto nel marzo 2021 (l’uomo passò una settimana in carcere prima di andare ai domiciliari), la procura di Treviso ha dopo chiuso le indagini e la pm ha chiesto il rinvio a giudizio per l’uomo, per violenza sessuale aggravata. Nel frattempo lui ha inviato un risarcimento alle ex domestiche, che in cambio non si costituiranno parti civili se dovesse svolgersi un processo. Non può annullare le loro testimonianze, che parlano di mesi da incubo.
La denuncia
Nella denuncia sporta nel gennaio 2021, la 41enne spiega che Miotto la aveva assunta nel giugno 2020, per fare le pulizie nella villa in cui l’imprenditore vive con la giovane moglie e la figlia piccola. «Fin dal mese di giugno aveva l’abitudine di girare per casa vestito con il solo accappatoio in maniera molto disinvolta, incurante della presenza del personale domestico», dice la colf. Il mese dopo le avrebbe teso la prima trappola: «In quell’occasione, il signor Miotto ha deciso di provarsi tutti i pantaloni del suo guardaroba per farli sistemare e ha chiesto a me di farlo, presentandosi senza mutande» e a quel punto «mentre cercavo di sistemare i bottoni» si sarebbe fatto avanti con avance osé. «Io, impaurita, mi sono rifiutata e me ne sono andata senza rientrare al lavoro per due giorni» finché una collega l’ha convinta a tornare a lavorare.
E ancora, la 41enne racconta, come riporta Il Corriere della Sera, che «a partire dai primi di ottobre ha iniziato a chiamarmi nella sua camera personale e, quando entravo, chiudeva la porta a chiave e mi prendeva e tirava verso di lui per baciarmi, toccarmi e per avere un rapporto… Il signor Miotto mi bloccava e usava molta forza per trattenermi».
Gli abusi si sarebbero perpetrati per circa dieci volte, per 15-20 minuti. A volte non erano neanche da soli nella villa, anche se l’80enne «era sempre attento a nascondersi agli occhi della moglie, sfruttando gli ampi spazi della villa». Tuttavia, il 6 gennaio 2021, «di fronte all’ennesima molestia sessuale, sono scappata dalla sua camera facendo apposta molto rumore, sperando di attirare l’attenzione di sua moglie».
Il filmato
Non si trattava di sole violenze fisiche, da quanto afferma la colf: «Il 19 dicembre 2020 sono riuscita di nascosto a registrare con il mio cellulare un video dove si vede il signor Miotto girarmi intorno nudo. Ho conservato dei messaggi nel telefono del 20 e 24 dicembre 2020 dove mi scrive che mi aspetta e mi faceva videochiamate nudo». O ancora, in un’altra situazione: «Mentre io dovevo fare le pulizie cominciava a sfogliare i giornali pornografici e mi chiedeva di farlo insieme».
La donna ha giustificato il suo non reagire subito dicendo che c’era un clima di sudditanza, anche dal punto di vista psicologico, clima che a sua detta percepirebbe una come lei, donna delle pulizie immigrata e con problemi economici, di fronte al ricco titolare:«Io mi rifiutavo e gli dicevo che era malato, ma non reagivo con forza per paura di perdere il mio permesso di soggiorno». Aveva anche paura che lui, per ritorsione, avrebbe potuto accusarla «di furto o di altro».
Finalmente il 7 gennaio, la donna si allontana dalla villa dopo che avrebbe subito di nuovo molestie, poi riprese sempre col cellulare. Il petroliere non nega di aver avuto rapporti con le colf. Tuttavia, il suo legale, Enrico Ambrosetti dice che «si trattava di incontri consensuali. Miotto è molto addolorato, nella sua lunga carriera ha avuto centinaia di dipendenti, e nessuno di loro ha mai avanzato accuse tanto gravi».