Aperta un’indagine per rogo e omicidio colposo. Si ipotizza che la moglie abbia usato accendino accanto al letto
Nell’incendio di un attico sito nel quartiere Aurelio, a Roma, vicino piazza San Pietro, un uomo di 75 anni è deceduto lo scorso 23 maggio. Ora sua moglie è finita sotto indagine per rogo e omicidio colposo. Gli inquirenti vogliono far luce sulla posizione della donna.
Si ipotizza che la donna abbia potuto armeggiare con un accendino accanto al letto del marito invalido e, in modo involontario, avrebbe scatenato l’incendio. Il fuoco si sarebbe diffuso in modo veloce, senza modo di poterlo controllare. Per ora è solo una pista che i vigili del fuoco stanno esaminando. La relazione finale non è ancora stata conclusa mentre i carabinieri sono occupati a ricostruire, in dettaglio, la dinamica della vicenda.
I militari stanno ascoltando alcune testimonianze di chi si è ritrovato in quel dramma, inclusi i nipoti della coppia, 10 e 16 anni, che si trovavano in loco mentre le fiamme si propagavano. Fuggiti per miracolo, grazie all’aiuto di un vigile del fuoco.
Franco Rosati, 75 anni, è deceduto nell’incendio e questa, attualmente è l’unica cosa certa su cui si basa il fascicolo aperto dalla pm. L’appartamento è un attico in via Agostino Richelmy e l’incendio sarebbe scaturito proprio nella camera del 75enne, malato di Alzheimer.
In quel momento, l’uomo era a letto e in casa erano presenti sua moglie con i due nipoti. Dato che era invalido, l’uomo non è riuscito a salvarsi. La moglie, dopo aver cercato inutilmente di sollevarlo, aveva aiutato a mettere al riparo i due nipoti:«Ho provato a tirarlo giù ma pesava non ci sono riuscita. Alla fine ho pensato a salvare i due ragazzi».
L’uomo era di corporatura grande e il fuoco si è propagato rapidamente, il che ha reso impossibile l’intervento della moglie. Durante le operazioni per domare il fuoco, la donna aveva gridato ai vigili del fuoco:«Vi prego, salvatelo». Alcuni vicini hanno raccontato di aver visto « le fiamme avvolgere la casa, poi il fumo ha reso l’aria nella palazzina irrespirabile. A un tratto è spuntato un uomo, abbiamo successivamente scoperto che si trattava di un vigile del fuoco di passaggio. Il pompiere si è introdotto nell’appartamento e ha messo in salvo sul balcone i ragazzini. I due adolescenti piangevano disperati e noi gridavamo loro da sotto: “State tranquilli adesso arrivano a salvarvi”. Non dimenticheremo mai le loro grida d’aiuto».
Ora gli inquirenti vogliono andare a fondo dell’origine delle fiamme. Puro caso? Nessuna responsabilità da parte della moglie? Oppure è stato un incidente domestico che non era possibile evitare, forse per una distrazione della donna che poi è finito in tragedia? Per il momento la moglie dell’uomo è indagata, e nelle prossime settimane si scoprirà qual è la sua posizione.
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