Rigopiano, tribunale conferma che non vi è alcun nesso tra sisma e valanga. Il comitato delle vittime: “Dopo 5 anni dalla tragedia, finalmente un primo pezzo di giustizia”.
Non c’è nessun nesso tra la valanga che il 18 gennaio del 2017 ha travolto l’hotel Rigopiano, e il terremoto che lo stesso giorno colpì l’Abruzzo. A stabilirlo è la sesta sezione del tribunale civile di Milano, respingendo così il ricorso di indennizzo intentato contro una compagnia assicurativa dalla società proprietaria dell’albergo.
Si ricorda che in quel giorno, la valanga strappò la vita a 29 persone presenti all’interno della struttura ricettiva di Farindola, in provincia di Pescara. Tra la tragedia e le scosse del sisma non vi sarebbe alcun collegamento. Come spiegato dal Tg Regionale, gli esperti incaricati dal giudice, ovvero il sismologo Paolo Gasperini e il nivologo Massimiliano Barbolini, si sono occupati della consulenza tecnica in merito al caso. Gli esperti avrebbero dunque sostenuto che non vi sarebbe alcun nesso di causalità tra il sisma e la valanga. La slavina, sarebbe stata dunque provocata da un distacco naturale della massa di neve e detriti.
Il comitato delle vittime
Tale consulenza tecnica andrebbe dunque a confermare quanto già emerso da uno studio realizzato dal professor Nicola Pugno, dell’Università di Trento e apparso sulla rivista Matter – in occasione del quinto anniversario di uno dei drammi più gravi in montagna mai occorsi nel nostro Paese. Lo studio del professore si, ricorda, venne incentrato principalmente sul ruolo avuto dai terremoti avvenuti nelle ore precedenti alla valanga, ritenendone dunque improbabile il collegamento causa-effetto.
In merito a quanto stabilito dal tribunale si è espresso con enorme soddisfazione il comitato familiari vittime di Rigopiano. “Siamo contenti perché a cinque anni dalla tragedia di Rigopiano c’è un prima sentenza di un tribunale della repubblica italiana. Riguarda il nesso di causalità tra il sisma e la valanga, un aspetto molto importante assai dibattuto soprattutto nel processo penale in corso e al vaglio dei consulenti nominati dal Gup Sarandrea”, si legge infatti nella nota ufficiale.
“Un esito che conferma le nostre convinzioni, ma soprattutto evidenzia la connessione tra lo studio scientifico depositato agli atti da alcuni imputati e la perizia di parte respinta dal giudice del Tribunale di Milano. Entrambi sostengono la tesi del terremoto che ha innescato la valanga. Entrambi, studio e perizia, sono firmati dagli stessi esperti. Ma oggi sappiamo che un primo giudice della repubblica italiana ha confutato questa tesi. La valanga non fu innescata dal terremoto. Primo pezzo di giustizia in memoria delle vittime di Rigopiano a cinque anni dalla tragedia”, conclude infine la nota del comitato.