Un funzionario della Difesa Usa, rimasto sotto anonimato, rivela che la regione di Lugansk sta per cadere sotto il controllo russo.
Troppo pesanti le perdite inflitte a Kiev. Cominciano a scarseggiare anche le munizioni.
Nel giro di poche settimane è probabile che Mosca abbia in mano l’intera regione di Lugansk. Infatti le forze ucraine subiscono pesanti perdite e le loro forniture di munizioni stanno diminuendo. Lo rende noto un alto funzionario della Difesa americana, riportato dal Washington Post. Le città di Severodonetsk e Lysychansk, sempre più sotto pressione, potrebbero finire in mano russa entro una settimana, ha detto il funzionario, rimasto anonimo.
Sabato sono proseguiti i feroci scontri di strada a Severodonetsk, città dall’importanza strategica vicino al fiume Donetsk. Ad ogni modo, continua il funzionario citato dal Post, gli avanzamenti sul campo delle forze russe costano pesanti perdite anche a Mosca. Le forze armate ucraine hanno combattuto una “difesa di area mobile” di grande efficacia. “Gli ucraini stanno facendo davvero un buon lavoro qui”, ha detto il funzionario Usa.
Attacco nella notte a Chortkiv
Attacco missilistico nella notte tra sabato e domenica nella regione di Ternopil, nella parte occidentale dell’Ucraina. Bilancio: 22 feriti, compreso un un bambino di 12 anni. Lo ha comunicato Volodymyr Trush, capo dell’amministrazione statale regionale.
“Ieri alle 21:46 è stato effettuato un attacco missilistico nella regione di Ternopil, precisamente nella città di Chortkiv... È andata distrutta parte della struttura militare, sono stati danneggiati quattro edifici civili di cinque piani. I 22 feriti sono stati tutti ricoverati. Le condizioni di quasi tutti sono soddisfacenti”, ha detto Trush.
Ucraina controlla l’impianto Azot a Severodonetsk
Serhiy Haida, il governatore della regione di Lugansk, ha reso noto su Telegram che l’Ucraina controlla ancora lo stabilimento chimico Azot a Severdonetsk, dove si sarebbero rifugiati centinaia di civili. I russi sostengono che i civili hanno iniziato ad abbandonare l’impianto e aggiungono che quelli rimasti sono “ostaggi”. Nei rifugi antiaerei sotterranei dell’impianto si troverebbero circa 200 dipendenti e 800 civili.
Melitopol: esplode ordigno vicino all’edificio del ‘ministero dell’Interno’ dell’amministrazione filorussa
Una bomba è esplosa a Melitopol, città ucraina controllata dai russi, vicino all’edificio del locale ‘ministero dell’Interno’ dell’amministrazione filorussa. A comunicarlo è stato Vladimir Rogov, membro dell’amministrazione provvisoria militare-civile della regione di Zaporozhzhia. Le autorità filorusse accusano i “miliziani ucraini”.
“Un ordigno esplosivo è stato collocato in un bidone della spazzatura vicino all’edificio del ministero degli Affari interni. Una giovane ragazza che stava passando di lì è rimasta gravemente ferita. È stata portata in ospedale. Anche un residente di Melitopol è rimasto ferito”, ha comunicato Rogov su Telegram. Che ha definito l’incidente un “attentato terroristico”. “Secondo i dati preliminari, la potenza dell’ordigno esplosivo è equivalente a 700-800 grammi di tritolo“, ha reso noto il funzionario.