È una sfida all’ultimo sangue, ma è anche una sfida assolutamente segreta.
Niente, assolutamente niente deve trapelare al pubblico. Quando la stampa racconta di qualche screzio tra i dirigenti dei board delle banche centrali è proprio perché lo scontro ha raggiunto il vertice.
Le banche centrali devono prendere una decisione drammatica: alzare i tassi oppure no?
Secondo la narrativa ufficiale hanno già deciso di alzare i tassi per scongiurare l’inflazione e stanno andando in quella direzione, ma le cose non sono così semplici.
Innanzitutto già da mesi le banche centrali avrebbero dovuto aumentare i tassi perché l’inflazione era semplicemente spaventosa. Ma in questi mesi le colombe hanno sempre spadroneggiato sia alla Federal Reserve che alla Banca Centrale Europea. Si sono consumate delle vere e proprie faide all’interno di queste potentissime istituzioni. I falchi sempre più insofferenti ed inascoltati hanno dato vita a dimissioni anche clamorose. Sono ormai tanti mesi che i falchi sostengono che se non si alzano i tassi in modo deciso il pianeta può morire di inflazione e probabilmente hanno ragione.
Le colombe hanno tenuto il punto finché hanno potuto ma ormai l’inflazione è veramente troppo alta. Come dicevamo, in teoria ormai le colombe si sono arrese e stanno accettando un aumento dei tassi. Ma l’economia mondiale è pericolosamente vicina alla recessione e le colombe avranno buon gioco a sostenere che continuare ad aumentare i tassi sia un qualcosa di suicida. Il rialzo dei tassi è una strada lunga e accidentata. Nel mezzo potrebbero uscire fuori crolli economici e borsistici così violenti da spaventare i falchi e riportare nuovamente in auge le colombe. In realtà ci vuole assai poco perché i numeri uno di Federal Reserve e BCE facciano l’ennesima giravolta e dicano che per il momento i tassi sono stati aumentati abbastanza e che è meglio fermarsi, anzi magari che meglio anche discendere coi tassi.
E’ di tutta evidenza che se l’inflazione rasenta il 10% i tassi della banca centrale non possono essere a zero, ciò è chiaramente assurdo e pericoloso. Ma il fatto è che le borse sono probabilmente in una clamorosa bolla e se i tassi dovessero essere alzati seriamente la bolla rischia di scoppiare e forse sta già scoppiando. Nessun governatore di banca centrale vuole essere responsabile di quello che potrebbe essere il più grande crollo della storia e così falchi e colombe continuano a bisticciare su frazioni di punto perché realmente nessuno riesce a capire davvero se sia più pericolosa un’inflazione al 10% che continua per mesi e forse per anni, oppure un crollo verticale della borsa e dell’economia reale.
Gli economisti e i grandi gestori di fondi entrano al centro della scena e formulano previsioni catastrofiste anche per rendere la strada più difficile ai falchi. Infatti è chiaro che se un grande gestore di fondi dice che con un aumento dei tassi arriverà l’apocalisse per i falchi diventa tutto più difficile. Solo il tempo dirà quale strada intraprenderanno le banche centrali ma le due prospettive sono entrambe molto pesanti.
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