Alpinista precipita e muore mentre aiuta famiglia nella salita in montagna

Claudio, 69 anni, di Missaglia, in provincia di Lecco, ha perso la vita sulla montagna che amava molto, tant’è che lo chiamavano il “re della Grigna”. 

Aveva detto:«Scendo ad aiutare un’amica. È con i figli piccoli e la salita è impegnativa. Ci vediamo dopo». Ma non è più tornato. È quanto accaduto a Claudio Ghezzi, 69 anni di Missaglia (Lecco). L’uomo ha pronunciato le suddette parole prima di allontanarsi dal rifugio Brioschi, sito a quota 2.403 metri sulla Grigna settentrionale, la vetta lecchese più conosciuta.

Claudio Ghezzi con Reinhold Messner-meteoweek.com

Il 69enne, infatti, è precipitato dalla montagna mentre stava aiutando una donna, dei ragazzini e una famiglia a salire. Era andato a dare loro una mano perché aveva paura che potessero trovarsi in una situazione di difficoltà. E invece, è deceduto sulla sua amata montagna, che aveva scalato quasi seimila volte, tant’è che aveva il record assoluto di salite su quei monti.

Il dramma è occorso la scorsa domenica a ora di pranzo. L’alpinista aveva raggiunto la cima nelle ore precedenti, come faceva praticamente ogni giorno. Poi l’amica l’ha chiamato dicendogli che stava per raggiungere il rifugio e doveva affrontare una parte di percorso attrezzata con catene. A quel punto lui è sceso per darle una mano e poi tornare indietro. In una parte di montagna alquanto esposta, l’uomo è scivolato in modo letale: è precipitato per circa 20 metri dopo aver messo il piede su una roccia instabile.

Un incidente che gli è costato la vita. Si sono attivati i soccorsi da Como, con l’elicottero e il Soccorso Alpino partito invece da terra. I dottori hanno solo potuto constatare la morte del 69enne. La donna e coloro che erano sulla ferrata sono state trasportate a valle.

Il cordoglio per il decesso di Claudio Ghezzi

Claudio Ghezzi-meteoweek.com

Tantissimi i messaggi sui social dedicati a Claudio Ghezzi dopo la notizia della sua morte. Il 69enne, per circa 40 anni è stato uno dei più noti scalatori nel panorama montano lecchese: mancavano pochi giorni e avrebbe raggiunto il record delle 6mila salite sulla Grigna Settentrionale.

L’anno scorso aveva compiuto l’ennesimo record, partendo a piedi dalla sua casa di Missaglia per raggiungere la cima: aveva percorso 85 km di strada e 5 mila metri di dislivello (andata e ritorno), impiegando sole 7 ore. Era un vero amante della Grigna nonostante gli avesse tolto uno dei suoi migliori amici (Giacomo Scaccabarozzi, deceduto nel 1998 in parapendio). Ogni volta che saliva su, dedicava quell’impresa a lui. Era un uomo dal carattere molto forte, si arrampicava in modo molto veloce, come un giovinetto, nonostante avesse una certa età.

Nel 2019 era riuscito a salvare un giovane di 29 anni che era rimasto bloccato su quella montagna senza ramponi: aveva lanciato l’allerta coordinando i soccorsi. Era stato in Bolivia, in Nepal, in Pakistan, in Cina, Tibet, Perù, Cile.

«Credo che ci renderemo davvero conto che non c’è più solo domani quando non lo vedremo arrivare con lo zaino sulle spalle e il sorriso in volto», commenta Alex Torricini, gestore del rifugio Brioschi in cima al Grignone. «Aveva le chiavi del rifugio e stavamo preparando la festa per i suoi 70 anni: li avrebbe compiuti il 4 luglio. Quando ci siamo accorti che non tornava e abbiamo visto l’elicottero abbiamo capito che doveva essere accaduto qualcosa di terribile».

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