Palermo, caos ai seggi atti alla Procura: si valuta l’ipotesi di reato

Gli scrutatori selezionati sono rimasti bloccati nelle scuole per otto ore a Palermo. Dalle sezioni dove manca il presidente, per via delle rinunce che hanno generato il caos, nessuno ha potuto allontanarsi in attesa della nomina del sostituto.

Malumori e disagi vengono segnalati in tante sezioni rimaste aperte: gli scrutatori erano stati convocati, come in tutte le altre (dove tutto è andato per il verso giusto), alle 16 di ieri e le operazioni preliminari dovevano durare al massimo 4 ore.

Palermo, caos ai seggi, foto Palermo Today – MeteoWeek

“In relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale”. Questo quanto scritto in una nota dall’amministrazione comunale di Palermo.

Palermo, caos ai seggi: i reati che si prospettano

La Procura di Palermo valuterà le segnalazioni che sono state inviate dal Comune sul caos seggi determinato dalla decisione di decine di presidenti di dare forfait. I reati che potrebbero prospettarsi vanno dall’interruzione di pubblico servizio, al rifiuto di atti d’ufficio. Diversi i seggi rimasti chiusi nei quali gli elettori non hanno potuto votare ancora. Gli inquirenti dovranno accertare se la decisione di non presentarsi presa da alcuni presidenti, che dopo la nomina assumono la qualifica di pubblico ufficiale, sia stata adeguatamente motivata e i termini entro i quali l’abbiano comunicata. Sul caos seggi indagherà il pool di pm coordinato dall’aggiunto Sergio Demontis.

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