La prima udienza della commissione d’inchiesta sui fatti di Capitol Hill vede Trump in un processo in cui si indaga sulla sua mescolanza con i ribelli
La prima udienza della Commissione d’inchiesta della Camera in merito ai fatti occorsi il 6 gennaio 2021 a Washington, durante il Congresso, ha posto le premesse di quello che vedremo nelle settimane a venire, ossia un processo al tycoon Donald Trump in cui si indagherà sulla sua mescolanza con i ribelli, a partire dai Proud Boys, estremisti di destra che ebbero un ruolo principale nel guidare i ribelli verso Capitol Hill.
Come afferma Liz Cheney, repubblicana isolata dal partito, l’ex presidente Usa «non solo non ha condannato l’assalto, ma l’ha difeso. Ha convocato i teppisti, li ha messi insieme e poi ha acceso la fiamma di questo attacco». La donna ha detto che l’ex presidente aveva «un sofisticato piano in sette parti» per cambiare l’esito elettorale. Il presidente della Commissione d’inchiesta, Bennie Thompson descrive quanto occorso come un “tentato golpe” e avverte:«Il complotto non e’ finito, la democrazia resta in pericolo».
La Commissione ha cercato di smontare, nel primo atto dell’udienza, la teoria di Trump in merito a una frode elettorale, facendo parlare quello che all’epoca era Attorney General, William Barr, e che ammette che le accuse di frode elettorale siano una «str****». E infine i consiglieri di Trump, che allora avevano cercato di fargli capire che si era trattato di elezioni regolari e lui aveva perso veramente.
Le conferme più inaspettate giungono dai familiari dell’ex presidente, tra cui la figlia Ivanka, che afferma che quanto dichiarato dall’ex Attorney General, Barr, «ha avuto un impatto sulla mia prospettiva. Io ho stima dell’Attorney general Barr, per cui ho accettato quello che sosteneva». I filmati registrati nel corso dell’attacco al Campidoglio mettono in evidenza l’azione dei Proud Boys, a partire dal loro capo, Joseph Biggs, quando si avvicina a qualcuno a cui chiede di guidare il gruppo verso un attacco alla polizia.
In tutta quella confusione, i Proud Boys, secondo le accuse, si sarebbero mossi con un certo criterio e per questo sono incriminati per “terrorismo domestico”, accusa molto grave tra quelle mosse nei confronti di centinaia di persone finite a processo da mesi.
Ai drammatici video, si aggiungono le testimonianze di altri soggetti facenti parte dei Proud Boys, tra cui Enrique Tarrio, da cui si intuisce che gli estremisti sarebbero stati istigati da Trump e dal suo team. Infine, le testimonianze del documentarista Nick Quested, che ha ripreso i Proud Boys e di Caroline Edwards, poliziotta considerata un’eroina poiché, dopo essere rimasta ferita nell’attacco, è svenuta, e quando si è ripresa è andata dare manforte agli altri agenti. Il presidente della Commissione ne esalta l’impavidità:«Con il suo coraggio, lei non ha solo protetto i suoi colleghi, non ha solo protetto tutti noi, ma la democrazia. Ci auguriamo di rivederla presto, guarita completamente, e con la sua divisa».