Il presidente dello Snami (sindacato autonomo medici italiani), Angelo Testa, reagisce così alla proposta dell’assessore alla Sanità lombarda, Letizia Moratti
La proposta di usare infermieri come supplenti dei medici di base per sopperire alla mancanza di dottori sul territorio, «fatta dall’assessore alla Sanità della Lombardia, Letizia Moratti, è istigazione al reato di esercizio abusivo della professione medica», afferma il presidente dello Snami, Angelo Testa.
Testa prosegue spiegando che «il reato di esercizio abusivo della professione medica è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa che va dai 10mila ai 50mila euro. La punibilità di natura penale è giustificata dal fatto che viene toccato un ambito particolarmente delicato come, appunto, la salute delle persone».
Questo, secondo Testa, sarebbe sufficiente a togliere qualunque perplessità su «quanto possa essere lunare una proposta di tale genere e l’enorme portata della mancata conoscenza dei reali problemi e della concreta quotidianità della sanità territoriale».
Simona Autunnali, tesoriere dello Snami, porta il seguente esempio:«È come se chi propone queste sciocchezze entrasse come paziente in una sala operatoria e trovasse un’equipe composta da soli infermieri», chiosa.