Peste suina, primi casi di infezione di maiali d’allevamento: presto abbattuti un migliaio di capi

Primi casi di positività da peste suina nei maiali. Finora la malattia era stata trovata soltanto nei cinghiali selvatici.

Entro pochissimi giorni saranno abbattuti tutti i maiali presenti nell’area colpita dal contagio. Poi sarà il turno dei cinghiali.

Un piano per abbattere un migliaio di suini. Partirà dopo la scoperta di due maiali colpiti da peste suina in un allevamento (di tipo familiare con otto capi in totale) nel parco dell’Insugherata nella zona di Roma dove si era originato il focolaio dai cinghiali. L’abbattimento, che riguarderà suini presenti nell’area perimetrata, comincerà a strettissimo giro di posta. È quanto annuncia all’AGI Angelo Ferrari, il Commissario straordinario all’emergenza.

“Il piano di abbattimenti – ha detto il commissario – adesso prevede un cronoprogramma molto attento e gli allevamenti di suini presenti nella precedente area infetta verranno tutti abbattuti nel giro di cinque giorni. Parliamo dell’area infetta metropolitana di Roma che comprende il raccordo anulare e ancora uno spicchio che si prolunga verso il lago di Bracciano”. I suini ospitati nell’area infetta dalla malattia saranno abbattuti in maniera velocissima, ha spiegato Ferrari. Nella giornata di ieri , aggiunge, l’Asl “ha stimato un numero di suini attorno ad un migliaio”. Poi a essere abbattuti toccherà ai cinghiali fuori dall’area infetta.

Cosa vuol dire abbattimento

Si stima che saranno abbattuti un migliaio di maiali – Meteoweek

Abbattimento vuol dire che le carcasse vengono poi incenerite”, rivela il commissario. Si tratta di una misura più coercitiva rispetto alla macellazione proprio per evitare che ci siano ulteriori capi infetti nei suini”. Un’azione determinata e incisiva che servirà, auspicabilmente, a minimizzare i danni commerciali.

È imminente poi il decreto sulla biosicurezza, fortemente voluto dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, per contrastare la peste suina. Il decreto è “già pronto”, spiega Ferrari. Il suo obiettivo, conclude, “è quello di poter mettere in sicurezza tutti i nostri allevamenti“.

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