Immigrazione clandestina e traffico di farmaci, smantellato il gruppo criminale italo-albanese. Sono in corso misure cautelari e perquisizioni, emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura Milano.
Maxi retata in quel di Bergamo, dove polizia e carabinieri hanno messo in esecuzione numerose misure cautelari coercitive. L’operazione, frutto anche della collaborazione con le forze dell’ordine albanesi, vede protagonista una banda di criminali composta da cittadini italiani e albanesi. Le misure cautelari sono state emesse dato che i soggetti risultano indagati, a vario titolo, per i gravi reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale.
Come viene riportato dalle fonti, nello specifico si parla di immigrazione clandestina, truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale, corruzione, reati di falso e traffico illecito di farmaci. Come spiegato dalle agenzie di stampa, in atto anche un decreto di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca.
Smantellato gruppo italo-albanese: immigrazione clandestina e traffico di farmaci
Al termine di una fruttuosa attività di indagine, è stata individuata, scoperta e poi sgominata una banda criminale dedica a compiere illeciti sia nel nostro Paese che all’estero. Come spiegato dalle agenzie di stampa, la retata è stata portata a termine grazie alla collaborazione tra la Polizia italiana e quella albanese. Ad occuparsi del caso la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, che ha emesso nei confronti di otto cittadini sia italiani che albanesi delle misure cautelari coercitive.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale si sarebbe reso protagonista di gravi reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale, corruzione, reati di falso e traffico illecito di farmaci (alcuni dei quali da considerarsi stupefacenti, poiché inseriti nelle Tabelle allegate al D.P.R. 309/90). Alla luce di ciò, viene messo in esecuzione anche un decreto di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca.
Non soltanto Bergamo, però: sia le misure cautelari che le perquisizioni in esecuzione nei confronti degli otto indagati, stanno avendo luogo sia sul territorio italiano nelle province di Milano, Cremona e Monza e Brianza, sia in Albania. La coordinazione di tale operazioni è affidata ad Eurojust, che ha costituito una Squadra Investigativa Comune (Sic) per il caso.