Era arrivata a fingere una gravidanza, in più occasioni, e poi il parto per cercare di riallacciare i rapporti con il suo ex, tempestandolo anche di sms, chiamate, molestie di ogni genere.
La Procura di Roma, per la donna, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’accusa di stalking aggravato nei confronti dell’uomo con cui aveva avuto una relazione.
L’uomo, cercando di sfuggire alle attenzioni morbose della donna, ha dovuto cambiare la sua residenza e indossare un casco lungo il tragitto che dall’auto lo portava al portone di casa. Oltre a molestarlo con chiamate anche anonime, la donna, secondo quanto riportato nell’imputazione per fatti che vanno dal 2018 al 2019, aveva anche simulato malori per attirare l’attenzione dell’ex “inducendolo ad allontanarsi dal posto di lavoro per accorrere in suo soccorso” e si era appostata nei luoghi frequentati dall’uomo. In un’occasione si sarebbe anche aggrappata allo sportello della macchina e allo specchietto per fermare l’auto dell’uomo”.
“Grave e perdurato stato d’ansia”
Una situazione che ha generato nella vittima “un grave e perdurante stato d’ansia – scriveva il pm nel 415bis- e di fondato timore per la propria incolumità tale da indurlo a modificare le proprie abitudini di vita, diradando anche le uscite e prendendo precauzioni per evitare incontri indesiderati con la donna”. Per queste ragioni, la vittima, assistita dall’avvocato Emanuele Fierimonte, ha presentato querela in merito alle continue persecuzioni. Una denuncia che, dopo la notifica del 415bis, ha portato alla richiesta di processo da parte della procura di Roma sulla quale è attesa per ottobre la decisione del gup.