Due inglesi e un marocchino sono finiti sotto accusa per aver preso parte alla guerra tra Russia e Ucraina come “mercenari”. La Gran Bretagna risponde:«Processo farsa»
La Corte Suprema dell’auto proclamata Repubblica del Donetsk, ha deciso di condannare a morte, in primo grado, tre combattenti di altri Paesi che si sono schierati al fianco della legione straniera in Ucraina.
Nello specifico, si tratta degli inglesi Shaun Pinner e Aiden Aslin e del marocchino Saadoun Brahim. I tre sono accusati di aver preso parte alla guerra in qualità di “mercenari” delle truppe ucraine, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Come previsto dalle norme della Repubblica popolare, i condannati saranno uccisi tramite fucilazione.
Nel frattempo, sulla tv russa è nata una discussione sui modi in cui eseguire la condanna dei tre combattenti:«Gli si potrebbe sparare, potrebbero essere impiccati, squartati, rilasciati dietro riscatto», dicono il conduttore e i suoi ospiti. I tre uomini sono stati fatti prigionieri dalle truppe nel mese di aprile e messi in carcere a Donetsk, punto strategico dell’Est Ucraina, ora nelle mani della Russia.
I familiari dei due ex soldati inglesi denunciano tale processo come uno spettacolo portato avanti «in violazione della Convenzione di Ginevra» in merito ai prigionieri di conflitti. L’ex ministro Tory Robert Jenrick, attacca «le autorità russe» accusandole di strumentalizzare «in modo completamente vergognoso» l’imprigionamento, oltre ad accusarle anche di «oltraggio al diritto internazionale». L’agenzia russa Tass comunica che gli uomini possono fare appello entro trenta giorni.
Intanto le autorità inglesi, tramite il portavoce del premier Boris Johnson, dice:«Abbiamo detto continuamente che i prigionieri di guerra non dovrebbero essere sfruttati per scopi politici. Ai sensi della Convenzione di Ginevra, i prigionieri di guerra hanno diritto all’immunità dei combattenti e non dovrebbero essere perseguiti per partecipazione alle ostilità. Continueremo a lavorare con le autorità ucraine per cercare di ottenere il rilascio di qualsiasi cittadino britannico che prestava servizio nelle forze armate ucraine».
A condannare ulteriormente la sentenza sui tre combattenti è la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, che condanna completamente tale verdetto nei confronti «dei due ex militari britannici additati come mercenari: sono prigionieri di guerra, imputati in un processo farsa che non ha assolutamente alcuna legittimità. I miei pensieri sono per loro e le loro famiglie, continueremo a fare tutto ciò che possiamo per sostenerli», ha poi chiosato.