L’ex ministro della sanità, a 84 anni, torna alla guida di una delle maggiori associazioni europee di malati di cancro.
Ma è accusato di aver gestito male la contabilità dell’organizzazione. Dopo una battaglia legale però ha avuto la meglio.
Infuria la polemica, con scambi di accuse reciproche, all’interno dell’European Cancer Patient Coalition (Ecpc), l’associazione europea dei pazienti con tumore. A innescare le polemiche, riferisce l’AGI, la rielezione di Francesco De Lorenzo alla presidenza della Ecpc, una tra le più grandi associazioni europee di malati di cancro. Una carica riconquistata pochi giorni fa dall’ex ministro della Sanità – ora 84nne – che negli anni Novanta era finito in mezzo a Tangentopoli dopo che nel 2020 l’aveva perduta per via di altre polemiche interne all’associazione sulla gestione dei bilanci.
Il ritorno di De Lorenzo, rivela l’AGI, ha inasprito lo scontro interno alla Ecpc portando alla fuoriuscita di diversi membri. De Lorenzo però ha voluto precisare: “Sono stato eletto alla unanimità dalla assemblea generale che si à tenuta a Bruxelles la settimana scorsa, le spaccature si erano manifestate nel precedente board tanto che il presidente contestato in precedenza si è dimesso insieme ad altri 3 membri”.
Le polemiche dopo l’elezione del 2013 alla presidenza Ecpc
Nel 1997 l’ex ministro, dopo essersi ammalato di cancro, aveva fondato l‘Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici, allo scopo di fornire informazioni e supporto psicologico ai malati e ai loro familiari. Sei anni dopo invece ha dato vita alla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo).
Nel 2013 è arrivata la presidenza della Ecpc. Persa sei anni dopo a favore della sua ‘alleata’ Kathi Apostolidis. Le lotte al vertice di associazioni come l’Ecpc sono legate a doppio filo anche ai finanziamenti europei, senza i quali la loro sopravvivenza sarebbe impresa pressoché impossibile.
Une gestione finita sotto accusa
La gestione di De Lorenzo è finita sotto accusa. I suoi avversari, che intanto hanno abbandonato l’Ecpc, sostengono che la contabilità dell’associazione non sia in regola da anni. Un fatto che sarebbe costato diverse multe inflitte dal governo belga per la mancata presentazione dei bilanci. Così, a fine 2020, il Cda di Ecpc ha sostituito sia lui che Apostolidis.
Al posto loro è arrivato il britannico Ken Mastris. Un audit esterno, in modo da controllare la contabilità dell’associazione. Così ha giustificato la mossa l’Ecpc, che deve avere circa 300 mila euro di riserva per avere le spalle coperte nell’eventualità in cui la Ue dovesse ritirare i finanziamenti a causa della cattiva gestione contabile.
De Lorenzo, però, non ha mandato giù la defenestrazione accusando il Cda di avere messo in piedi “un blitz” per farlo fuori. Così è partita anche una causa legale, che sembra essersi conclusa nei giorni scorsi con la rielezione dell’ex ministro. La guerra intestina, conclude l’AGI, sembra ad ogni modo aver lasciato strascichi non trascurabili all’interno dell’associazione, con una diminuzione degli iscritti e del personale di Ecpc. Questo proprio quando è partita la corsa per i finanziamenti al programma contro il cancro Horizon Europe.