Con la fine dello stato di emergenza per il Covid arriverà anche lo stop alle navi quarantena per ospitare i migranti.
Il primo cittadino di Pozzallo chiede a Viminale e Prefettura certezza e chiarezza su regole e procedure.
“Vogliamo continuare a salvare vite umane perché non possono esserci profughi di serie A e di serie B, ma per farlo, coniugando accoglienza, legalità e sicurezza, servono procedure chiare”. Così all’Adnkronos Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, la località ragusana indicata dal Ministero dell’Interno come porto sicuro per i 436 migranti a bordo di Sea Watch 3 e Mare Jonio.
Ammatuna chiede quindi certezze su regole e procedure. Terminato lo stato di emergenza, infatti, verranno dismesse anche le navi quarantena che nel corso della pandemia avevano accolto i migranti per il periodo di sorveglianza sanitaria. “Nessuno ancora ci ha informato su quali siano le procedure che si seguiranno adesso”, lamenta il primo cittadino di Pozzallo. Che evidenzia come la cittadina siciliana si sia dimostrata in questi anni “una comunità super accogliente”. A parlare, spiega, sono i fatti. In tanti anni mai un episodio di “razzismo o intolleranza”. A indicare, afferma Ammatuna, che “siamo riusciti a governare nel migliore dei modi il fenomeno”.
L’incertezza sulle linee guida
Ma ora il suo timore è che adesso, con regole così incerte, possa serpeggiare il malcontento tra i cittadini. “Un sindaco deve poter rassicurare la propria comunità. Ho piena fiducia nel ministero dell’Interno e nella Prefettura, abbiamo sempre collaborato e ci siamo sostenuti a vicenda, ma in questo momento non conosco le linee guida che saranno adottate a partire da oggi“.
Con la guerra in Ucraina e l’impennata dei flussi in Libia le partenze dall’Africa del Nord aumenteranno ancora. “Sappiamo che affronteremo una stagione estiva particolare – prevede il sindaco di Pozzallo –. Ecco perché, senza voler fare allarmismi, credo che qualche chiarimento in più sia indispensabile e lo dico con grande rispetto e senza spirito polemico nei confronti del Viminale”.
Il sindaco ribadisce la necessità di anticipare gli avvenimenti, anziché rincorrerli. “Sarebbe stato meglio che già nei primi giorni di giugno i sindaci fossero stati informati delle nuove regole da seguire. Noi facciamo la nostra parte e vogliamo continuare con la nostra grande opera umanitaria – termina Ammatuna -, ma l‘incertezza delle procedure potrebbe creare qualche difficoltà tra la popolazione“.