Ha senso fare una lista di “Putiniani” in Italia? Il Corriere rischia querele

L’elenco pubblicato dal Corriere della Sera con i nomi delle personalità pro-Putin è stato smentito dal Copasir. Secondo il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica si tratta di documento che nulla ha a che fare con le attività dell’intelligence. 

Sebbene possano sviluppare una accesa antipatia, la lista pubblicata dal Corriere della Sera con un elenco di persone pubbliche che avrebbero posizioni politiche e ideologiche vicine a quelle di Vladimir Putin appare più come una operazione giornalistica per aumentare la vendita della copie piuttosto che vera informazione.

Sono stati definiti “Putiniani d’Italia” e in effetti le loro uscite appaiono del tutto contrarie ai principi espressi in queste settimane di guerra dai paesi occidentali. Ma si tratta di persone che danno molto tempo hanno espresso la loro vicinanza ideologica alla Russia ben prima dell’invasione dell’Ucraina e che a differenza di personalità politiche come Matteo Salvini, non hanno mai cambiato la loro opinione.

Inoltre non risultano iscritti a nessun eventuale registro di persone indagate per un qualche tipo di reato, senza contare che sebbene il giornale citi il Copasir quale fonte per i nomi presenti in lista, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica non ha mai confermato ma ha rettificato la notizia dicendo che sono stati citati durante un convegno sulla disinformazione in Italia a cui hanno partecipato anche i vertici del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) e dell’Agenzia di Cybersicurezza Nazionale. Da quanto traspare dall’evento insomma sarebbero persone su cui è stato dato un giudizio relativamente al loro comportamento in merito alla propaganda filo-russa ma sui quali non verte alcuna indagine né tantomeno sono inseriti all’interno di un qualche dossier dello Stato.

LA RISPOSTA DEL COPASIR

Per il presidente del Copasir e senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso infatti, si tratta di “un documento realizzato da un tavolo interministeriale che esiste dal 2019, a cui partecipano ministeri, ma anche l’Agcom: è inimmaginabile che istituzioni di questo genere possano fare liste di proscrizione”. In quel documento non c’è nulla in merito ad attività di intelligence. È realizzato con fonti aperte sulla metodologia delle fake news“.

CHI SONO I PUTINIANI ITALIANI

Secondo il Corriere i nomi inseriti in questo elenco sono quelli di: Maria Dubovikova, giornalista russa residente a Mosca che è intervenuta nelle trasmissioni televisione italiane, Pietro Benassi, ex consigliere diplomatico di Giuseppe Conte, Giorgio Bianchi,Maurizio VezzosiAlberto FazoloLaura Ruggeri Cesare Sacchetti, giornalisti, blogger ed editorialisti free lance, Manlio Dinucci, geografo, e Claudio Giordanengo, ex candidato con la Lega da tempo lontano dalla politica attiva.

Insieme a questi l’ex-Presidente della Commissione Esteri al Senato Vito Petrocelli, espulso dal Movimento 5 Stelle proprio per le sue posizioni pro-Putin, e l’ormai celebre e contestato professore Alessandro Orsini, il quale ha minacciato querela nei confronti del Corriere.

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