Stilista rinvenuta impiccata: 6 anni di carcere al fidanzato

L’accusa chiedeva l’omicidio volontario, ma il gup ha modificato l’accusa a morte come conseguenza di altro reato. Il fidanzato ha avuto sconto di pena pari a 3 anni per via del rito abbreviato

Condannato a sei anni di prigione con l’accusa di morte come conseguenza di altro reato, lesioni e stalking, Marco Venturi, 45 anni.  L’uomo era fidanzato con la stilista Carlotta Benusiglio, rinvenuta senza vita, impiccata a un albero, nei giardini di piazza Napoli, a Milano, il 31 maggio 2016.

Carlotta Benusiglio-meteoweek.com

È quanto ha stabilito con rito abbreviato il gup Raffaella Mascarino, che ha modificato l’accusa da omicidio volontario a decesso in conseguenza di altro reato. Il gup ha infatti deciso che il decesso della donna, non fu provocato in modo diretto dal compagno, ma fu «conseguenza» di suoi comportamenti dolosi, quali stalking e lesioni.

Per Venturi, il pm aveva fatto richiesta di ergastolo per omicidio volontario, stalking e lesioni. La Procura aveva sottolineato, sulla base di video estratti dalle videocamere di sicurezza, che il 45enne si trovava sulla “scena del delitto”, rammentando l’ennesima lite tra i due nel corso di una serata in cui avevano bevuto e le versioni discordanti raccontate da Venturi.

Pure gli avvocati di parte civile, che rappresentano la sorella e la mamma di Carlotta, hanno sempre supportato la tesi del delitto con simulazione di suicidio, anche tramite consulenze tecniche. Sul caso hanno avuto peso anche tre misure con cui è stata rigettata la richiesta d’arresto per omicidio per Venturi, e una perizia medico legale che sancì che sarebbe stato un suicidio.

Da un’ultima verifica disposta dal gup, un perito informatico ha asserito, dopo aver analizzato alcuni minuti di video di una delle videocamere di sicurezza poste in piazza, che la macchia scura che si vede nel filmato sarebbe un «artefatto dovuto alla compressione di pixel nelle immagini», e non una sagoma umana.

La sorella della ragazza:«Un po’ di giustizia»

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Giorgia Benusiglio, sorella della stilista, ha così commentato il verdetto del gup:«Siamo contenti perché la responsabilità per la morte di mia sorella è stata ricondotta a Marco Venturi, non è stato condannato a tanti anni ma volevamo ridare dignità a mia sorella e oggi questa cosa è stata fatta, credevo nella giustizia ed è arrivata». 

Il magistrato ha riconosciuto provvisionali di risarcimento a carico del 45enne da 200 mila euro a testa per madre e sorella della stilista. I legali di parte civile hanno confermato che con questa sentenza si è “accertata la responsabilità” dell’uomo nell’ambito del decesso della fidanzata. Si dovranno attendere 90 giorni per leggere le motivazioni, ma già da quanto deciso si può intuire che il gup ha deciso che il decesso di Carlotta (che si suicidò impiccandosi) fu un gesto conseguente a «condotte precedenti dolose» del compagno, ovvero lesioni e stalking.

Il magistrato ha inoltre disposto 9 anni di carcere per Venturi, divenuti 6 per sconto di pena dato dal rito abbreviato. «L’ipotesi dell’accusa che Venturi abbia strangolato e inscenato il suicidio di Benusiglio è completamente caduta, per quanto posso capire dal dispositivo del giudice di cui mi sfugge la logica sia fattuale che giuridica», ha detto l’avvocato di Venturi.

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