Giuseppe muore nel cantiere, ma non è stato un malore: indagato il datore di lavoro

Nuovi sviluppi in merito al caso dell’operaio morto in un cantiere a Palau: secondo quanto mostrato dall’autopsia, non si è trattato di un malore. E ora a finire indagato per omicidio colposo è il datore di lavoro. 

Nuovi sviluppi in merito al tragico incidente che ha strappato la vita a Giuseppe Mellino. L’operaio ozierese di 38 anni, morto qualche giorno fa in un cantiere a Palau, avrebbe in realtà perso la vita a causa dello schiacciamento del torace. A rivelarlo, come spiegato dall’ANSA, è stato il medico legale Francesco Sanna, che si è occupato su disposizione della Procura di Tempio Pausania di effettuare l’esame autoptico sul cadavere dell’uomo.

Operaio morto in cantiere a Palau, Giuseppe Mellino - meteoweek 20220608
operaio morto in cantiere a Palau: non è stato un malore a stroncare Giuseppe Mellino (foto via Gallura Oggi) – meteoweek.com

Sebbene dunque inizialmente gli inquirenti avevano ipotizzato come causa del decesso quella di un improvviso malore, le carte in tavola si sono ora ribaltate. A seguito degli ultimi accertamenti, inoltre, è stato iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, il datore di lavoro di Giuseppe, ovvero Salvatore Farris.

Non è stato un malore: Giuseppe Mellino colpito a morte dalla benna

Sempre come viene spiegato dall’ANSA, pare che i primi riscontri dell’esame necroscopico abbiano confermato i sospetti dei carabinieri. L’operaio sarebbe stato dunque colpito dalla benna del mezzo meccanico su cui lavorava. Un impatto che lo ha portato al decesso, avvenuto a seguito dello schiacciamento del torace. Alla guida del mezzo pare vi fosse il datore di lavoro, Salvatore Farris, 45enne di Ozieri. L’imprenditore è ora indagato per omicidio colposo. Ad ogni modo, è necessario ancora aspettare i risultati finali dell’esame autoptico, che sveleranno i dati ottenuti dagli approfondimenti entro i prossimi 60 giorni.

Alla luce del tragico episodio, nell’eventualità si ricorra a un procedimento penale, la famiglia di Giuseppe Mellino avrebbe intenzione di costituirsi come parte civile. I famigliari saranno rappresentati dalle avvocate Antonella Tuvone e Anna Rita Murgia, mentre il datore di lavoro è difeso dagli avvocati Stefano Carboni e Alessandro Azzena.

Nel frattempo, secondo quanto riportato dall’ultimo report dell’Inail, aumentano le denunce di infortunio sul lavoro. Come spiegato dal documento, infatti, tra gennaio e aprile sono state 254.493 le denunce effettuate, ovvero un +48,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. Di queste, inoltre, sarebbero 261 le denunce con esito mortale – numero in calo del 14,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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