Nuovi sviluppi in merito al caso dell’operaio morto in un cantiere a Palau: secondo quanto mostrato dall’autopsia, non si è trattato di un malore. E ora a finire indagato per omicidio colposo è il datore di lavoro.
Nuovi sviluppi in merito al tragico incidente che ha strappato la vita a Giuseppe Mellino. L’operaio ozierese di 38 anni, morto qualche giorno fa in un cantiere a Palau, avrebbe in realtà perso la vita a causa dello schiacciamento del torace. A rivelarlo, come spiegato dall’ANSA, è stato il medico legale Francesco Sanna, che si è occupato su disposizione della Procura di Tempio Pausania di effettuare l’esame autoptico sul cadavere dell’uomo.
Sebbene dunque inizialmente gli inquirenti avevano ipotizzato come causa del decesso quella di un improvviso malore, le carte in tavola si sono ora ribaltate. A seguito degli ultimi accertamenti, inoltre, è stato iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, il datore di lavoro di Giuseppe, ovvero Salvatore Farris.
Non è stato un malore: Giuseppe Mellino colpito a morte dalla benna
Sempre come viene spiegato dall’ANSA, pare che i primi riscontri dell’esame necroscopico abbiano confermato i sospetti dei carabinieri. L’operaio sarebbe stato dunque colpito dalla benna del mezzo meccanico su cui lavorava. Un impatto che lo ha portato al decesso, avvenuto a seguito dello schiacciamento del torace. Alla guida del mezzo pare vi fosse il datore di lavoro, Salvatore Farris, 45enne di Ozieri. L’imprenditore è ora indagato per omicidio colposo. Ad ogni modo, è necessario ancora aspettare i risultati finali dell’esame autoptico, che sveleranno i dati ottenuti dagli approfondimenti entro i prossimi 60 giorni.
Alla luce del tragico episodio, nell’eventualità si ricorra a un procedimento penale, la famiglia di Giuseppe Mellino avrebbe intenzione di costituirsi come parte civile. I famigliari saranno rappresentati dalle avvocate Antonella Tuvone e Anna Rita Murgia, mentre il datore di lavoro è difeso dagli avvocati Stefano Carboni e Alessandro Azzena.
Nel frattempo, secondo quanto riportato dall’ultimo report dell’Inail, aumentano le denunce di infortunio sul lavoro. Come spiegato dal documento, infatti, tra gennaio e aprile sono state 254.493 le denunce effettuate, ovvero un +48,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. Di queste, inoltre, sarebbero 261 le denunce con esito mortale – numero in calo del 14,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.