“Pesava 130 chili e soffriva di diabete”, la droga dunque non è la causa della morte di Roberto Brunetti. Piuttosto si sarebbe trattato di un infarto. A sostenerlo il fratello di er Patata.
Sarebbe stato un infarto la causa della morte dell’attore Roberto Brunetti, conosciuto al pubblico dei suoi film come er Patata. Lo afferma il fratello Daniele durante una intervista su Canale Cinque ospite di Barbara D’Urso, accusando il fatto di avere trascurato la sua salute.
Niente a che fare dunque con le droghe rinvenute nella casa di Brunetti, marijuana e non cocaina, afferma sempre il fratello, come invece è stato riportato dalla stampa in precedenza. “Gli è venuto un infarto perché pesava 130 chili, era diabetico, si era operato all’anca e al ginocchio” dice, una situazione sanitaria dunque piuttosto precaria e non riconducibile a un abuso di droghe.
“SOLO INFAMIE”
E’ molto arrabbiato con chi ha messo in giro certe malelingue Daniele. “Quest’inverno era stato ricoverato per il Covid allo Spallanzani perché non riusciva a respirare. Trascurava la sua salute – continua -. Diceva che aveva spesso dolori al petto, ero preoccupato. Può essersi fatto qualche spinello, ma per lui non era un culto. Quelle che hanno detto sono infamie“.
Sebbene non vivessero nello stesso luogo, i due fratelli erano molto legati ed erano in contatto. Proprio Daniele aveva chiamato l’ex-compagna per avvisarla della morte di Roberto, preoccupata dato che questi non gli rispondeva al telefono e al citofono.