Australia, inchiesta polizia federale su 51 clan criminali italiani

L’indagine della polizia federale australiana è incentrata su un presunto contrabbando di stupefacenti illegali in Australia

La polizia federale australiana sta investigando su 51 clan criminali italiani, di cui 14 appartenenti alla ‘ndrangheta, oltre che su 5 mila presunti criminali che vivono nel New South Wales, Victoria, Queensland, South e Western Australia.

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L’accusa degli inquirenti nei confronti di costoro è di collaborare con organizzazioni criminali mediorientali, asiatiche e sudamericane per il contrabbando di tonnellate di stupefacenti non legali nel Paese.

Da quanto fa sapere l’intelligence che ha effettuato intercettazioni telefoniche, la mafia italiana starebbe “tirando i fili” di bande di motociclisti autori di alcuni dei peggiori episodi di violenza occorsi in Australia.

A comunicare tale informazione è il vice commissario Afp, Nigel Ryan, che ha aggiunto che le bande criminali italiane sono responsabili del 70/80% del traffico di cocaina internazionale «e stanno inondando l’Australia di droghe illecite».

Ryan ha anche raccontato di milioni di dollari di soldi riciclati tramite l’economia quotidianamente: «Immettono i loro guadagni illeciti nelle loro legittime attività di costruzione, agricoltura e ristorazione».

La polizia australiana è riuscita a costruire uno schema sulla struttura mafiosa tramite gli elementi raccolti da un’operazione sotto copertura, durata tre anni e che ha visto i poliziotti infiltrarsi nei cellulari di esponenti mafiosi tramite apposita App.

Da quando i poliziotti hanno svelato la verità sull’App lo scorso anno, 383 criminali presunti australiani sono finiti sotto accusa di 2.340 reati e più. Ora i poliziotti mirano ai boss della mafia italiana, puntando su una maxi operazione che vede coinvolte forze dell’ordine di Usa, Spagna, Brasile, India. «Questa prossima fase sarà lunga ed impegnativa, ma siamo all’altezza della sfida», ha chiosato il vice commissario.

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