La parcheggiatrice Cristina Bartoli assalita dal conducente del Suv:«Mi ha pure sputato, dicendo: io sono di Ostia!».
Offese, minacce, addirittura sputi, le mani addosso, sulla maglietta, che le ha strappato via, denudandola. È quanto ha raccontato Cristina Bartoli, che lavora per la cooperativa L’Opera che gestisce l’area sosta, in zona molo del parcheggio del Lago Grande a Portonovo (Ancona).
Il brutto episodio è occorso giovedì scorso, 2 giugno, quando un uomo di 50 anni, da poco uscito da un ristorante, imbocca la strada contromano ad alta velocità, rischiando di investire un collega della parcheggiatrice. Cristina Bartoli racconta, come riporta Il Messaggero, che l’uomo «era insieme alla moglie e a un’altra donna, presumo fossero usciti da un ristorante. Il mio collega li ha visti sfrecciare contromano e ha intimato all’uomo al volante di fermarsi.
Per tutta risposta quello ha accelerato, rischiando di investirlo, per poi inchiodare a un palmo da lui. Ha tentato di giustificarsi sostenendo che fino all’anno scorso era passato sempre in quella direzione. Gli abbiamo spiegato che il senso in cui aveva imboccato la strada era sbagliato, ma ha insistito. Mi ha detto: ‘È colpa della mia macchina, fa tutto da sola’. Io allora gli ho risposto che sarebbe bene che non si mettesse al volante, visto che non sa guidare».
A quel punto il tizio la prende male e comincia a gridare contro la donna, insultandola. Secondo quanto racconta la parcheggiatrice, l’uomo le avrebbe detto:«‘Tu non sai chi sono io, sono di Ostia’. Quando gli ho fatto presente che, se avesse continuato, avrei chiamato i carabinieri, mi ha sputato in faccia. Io ho reagito e lui è sceso».
Mentre la moglie del 50enne si scagliava contro l’altro parcheggiatore, dicendogli:«Picchia me se hai il coraggio», il conducente del Suv si è avvicinato a Cristina e poi l’ha assalita. «Prima mi ha strattonato, rompendomi un braccialetto. Poi ha provato a darmi un calcio, ma sono riuscita a schivarlo. Infine, mi ha strappato la t-shirt e il reggiseno, facendomi rimanere nuda davanti a tutti. Non contento, continuava a insultarmi, a darmi della prostituta e a minacciarmi, dicendo che non avrei dovuto raccontare a nessuno questa storia», racconta ancora la donna.
In suo soccorso è sopraggiunto un dipendente del parcheggio Emilia, e l’uomo si è scagliato anche contro di lui, ma quando si è reso conto che la situazione era precipitata, è tornato in macchina ed è fuggito. In contromano, chiaramente. Nessuno è riuscito a prendergli il numero di targa, ma i carabinieri stanno investigando sull’aggressione, cercando di risalire al responsabile ascoltando testimoni o visionando le immagini delle videocamere di sicurezza poste nella baia.
Cristina, sconvolta dall’accaduto ma affatto spaventata, è stata aiutata dai suoi colleghi: rivestitasi, ha bevuto un po’ d’acqua, poi è tornata a casa per riposare. Il giorno seguente, è rientrata a lavoro. La donna sottolinea come in quel luogo «gli insulti sono all’ordine del giorno. Le persone non hanno più pazienza, se non trovano posto se la prendono con noi. A volte ci capita di redarguire qualcuno che lascia l’auto in sosta vietata, magari in punti pericolosi, dietro le curve. C’è chi risponde: “Fatti gli affari tuoi, se arriva la multa la pago io”. Ma dove siamo arrivati?», ha chiosato la donna.