La babysitter ha ammesso di aver lanciato dalla finestra il bimbo di 13 mesi di cui si stava prendendo cura.
Il suo, ha cercato di spiegare, non sarebbe stato un gesto intenzionale ma il frutto di un malessere psicologico.
È stata lei a buttarlo dalla finestra. Ha confessato Monica Santi, la babysitter di 32 anni lo ha ammesso: ha fatto precipitare dalla finestra il bimbo di 13 mesi di cui si stava accudendo nella casa di Soliera, in provincia di Modena. «Ero in catalessi», avrebbe detto nel corso del lungo interrogatorio. All’origine della caduta non ci sarebbe dunque un gesto intenzionale ma un malore psicologico.
Agli inquirenti la 32enne ha raccontato appunto di aver avuto un malore e di venire da un periodo travagliato. Aveva cominciato a occuparsi del piccolo da gennaio e i familiari hanno detto che non aveva mai mostrato segni di squilibrio. Al contrario, a loro era parsa sempre piuttosto affidabile e precisa. Il bimbo si era molto affezionato alla bambinaia, tanto che i genitori le avevano fatto un contratto di lavoro a tempo pieno.
Perizia psichiatrica in arrivo per la bambinaia
La tata adesso verrà sottoposta a una perizia psichiatrica. Attualmente è in carcere a Modena, con l’accusa di tentato omicidio. Ancora ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna invece il piccolo, sempre in prognosi riservata.
«Ho preso il bambino e l’ho lanciato dalla finestra. Non so perché l’ho fatto. Ho avuto un malore, una sorta di catalessi». A quanto si apprende sono queste le parole dette da Monica Santi nell’udienza di convalida del suo arresto. Arrestata martedì scorso, la donna ha sostanzialmente ammesso le sue responsabilità, senza però fornire chiare spiegazioni per il suo gesto.