Questione migranti, Lamorgese:«Ampliamo i flussi con più stagionali»

Il ministro dell’Interno comunica che il governo sta lavorando al fine di varare il prossimo decreto flussi

In un colloquio con Repubblica, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha comunicato che il governo sta lavorando per «varare il prossimo decreto flussi che dovrà tenere conto delle crescenti esigenze di vari comparti economici».

Luciana Lamorgese-meteoweek.com

Per quanto concerne la questione delle migrazioni, Lamorgese sottolinea che quelle «mosse da fattori economici e climatici non si possono cancellare ma possono essere governate anche ampliando i canali d’ingresso legali con quote di stagionali e di manodopera specializzata di cui, tra l’altro, hanno bisogno le economie europee.

L’Europa non può immaginare di poter accogliere tutti i migranti economici che intendono mettersi in viaggio dall’Africa e da alcuni Paesi asiatici. Per questo la Ue deve rapidamente intensificare i suoi sforzi per predisporre un piano basato sui partenariati strategici per sostenere la stabilità sociale e lo sviluppo economico dei Paesi di origine e di transito dei flussi migratori».

La questione dello sblocco del grano

grano ucraino-meteoweek.com

In merito allo sblocco del grano, Lamorgese chiarisce che Onu e Ue, supportate dai maggiori leader d’Europa a cominciare dal premier Mario Draghi, stanno attuando «il massimo sforzo diplomatico con la Russia e con l’Ucraina per tentare di sbloccare il grano fermo nei porti del Mar Nero e scongiurare la gravissima crisi alimentare globale che rischia di colpire i Paesi più poveri. Bisogna agire in fretta, altrimenti ci troveremo di fronte ad un’emergenza umanitaria con un aumento dei flussi migratori diretti verso le frontiere della Ue».

Per quanto concerne gli sbarchi, quando viene chiesto al ministro dell’Interno se c’è una stima reale di flussi migratori in arrivo, Lamorgese replica che c’è preoccupazione «per l’andamento in crescita degli sbarchi registrato ad aprile e a maggio lungo le rotte del Mediterraneo centrale e orientale. In questa fase è problematico fare una stima attendibile di quanti migranti potrebbero partire dai loro Paesi nei prossimi anni, anche se i dati elaborati dalle agenzie dell’Onu dopo la pandemia (circa 200 milioni le persone che soffrono la fame in 53 Paesi) possono fornire un quadro della complessità dei fenomeni con i quali già dobbiamo fare i conti», ha chiosato il ministro.

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