Ancora un mistero cosa sia successo al bambino di tredici mesi caduto a terra dopo un volo di quattro mesi a Soliera, in provincia di Modena.
Per il fatto è stata arresta la babysitter del piccolo. Ma la donna non ha parlato: è ancora in stato confusionale.
Tutto è successo alle 10.20 di ieri. È in quel momento che si alzate le grida da un cortile dietro via Arginetto, a Soliera, comune di 15 mila abitanti nella Bassa Modenese. A levarsi voci che nessun genitore vorrebbe mai sentire nella sua vita: «Un bimbo è caduto da un balcone! Chiamate i soccorsi!» gridano.
Ma ciò che emerge poi è più terribile ancora. Per la rovinosa caduta del piccolo, 13 mesi, viene fermata la tata del bimbo: la 32enne Monica Santi, incensurata, con una laurea in Economia e Commercio. Arrestata con un’accusa pesantissima: tentato omicidio.
Sarebbe stata lei a lanciarlo volontariamente dal balcone al secondo piano. I genitori del bimbo erano e al lavoro. In quel momento in casa, oltre alla babysitter, c’era solo la colf. Il piccolo ora è ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna dove è arrivato in condizioni critiche con l’eliambulanza. Nella caduta ha riportato un trauma al torace e delle fratture. La prognosi è riservata, anche se le condizioni del bimbo si sono man mano stabilizzate, dicono medici. Che in serata hanno manifestato un cauto ottimismo.
La testimonianza della colf
Trapela davvero poco invece dall’indagine affidata dal procuratore di Modena Luca Masini al sostituto Pasquale Mazzei. La tata è stata interrogata nel corso del primo pomeriggio nella caserma dei carabinieri di Soliera. Ma ci sarebbe stato ben poco da spiegare, per via delle sue condizioni. «È sotto choc, fortemente provata, non ricorda niente». A parlare è ‘avvocato Francesca Neri, che assiste la babysitter di Carpi dopo la nomina d’ufficio. «L’interrogatorio è durato pochissimo — comunica al Corriere della Sera l’avvocato — perché la mia assistita è in completo stato confusionale, quasi incapace di parlare».
Alla base di un’accusa gravissima come quella di tentato omicidio ci sarebbe la testimonianza della signora delle pulizie, subito sentita dagli inquirenti. In sostanza: il piccolo sarebbe precipitato dal balcone non per un incidente, ma a causa di un gesto volontario. Tra i vicini di casa, nel condominio di villette a schiera dove vivono il bambino e la sua famiglia, nessuno avrebbe visto direttamente la scena della caduta da un balcone laterale, a circa quattro metri d’altezza. A dare l’allarme qualcuno che ha visto il piccolo. L’uomo che ha avvisato per primo i soccorsi ricorda che il bimbo «era riverso a terra, sembrava dormisse», precisando poi di non aver «visto altro».
La nonna del bambino: in precedenza nessun segno di squilibrio dalla tata
La bambinaia lavorava lì da gennaio, con turni da otto ore giornaliere, racconta il suo avvocato. «Non aveva mai dato segni di squilibrio» ha spiegato in serata la nonna del bambino. «Siamo scioccati — ha continuato la nonna —, è una cosa troppo brutta da raccontare. Non posso dire altro, ci sono indagini in corso». I genitori hanno passato tutto il giorno in ospedale, nella speranza di avere notizie confortanti dai dottori. Sono una coppia giovane, la madre si impegna nel volontariato
Dopo l’arresto, Monica Santi è in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Solo una settimana fa, sempre a Modena, c’era stata una vicenda simile. Quella volta a cadere era stata una bimba di tre anni, Rejoice Bellow, morta dopo 23 metri di caduta dal balcone. Ma in quel caso è stato davvero un tragico incidente.