Prescrivevano protesi dentali inutili, 5 arresti per corruzione: in manette anche due odontoiatri. Il blitz della Guardia di Finanza di Milano ha smantellato un sistema consolidato dagli anni ’90.
Smantellato un sistema consolidato di corruzioni a Milano. Nelle scorse ore i finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dalla locale procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 5 persone.
Tra questi vi sono anche due odontoiatri, tutti complici di aver prescritto protesi dentali o inutili o in sovrapprezzo rispetto ai prezzi calmierati previsti. Secondo quanto viene spiegato dalle fonti, questo sistema di associazione a delinquere sarebbe stato avviato negli anni ’90, e avrebbe fatto leva per tutto questo tempo su medici compiacenti.
Smantellato sistema di illeciti, tra gli arresti 2 medici odontoiatri
Su disposizione del gip i 5 soggetti, tutti indagati per associazione a delinquere e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, sono finiti agli arresti domiciliari. Il sistema perpetrato ai danni dei pazienti ignari, tuttavia, coinvolgerebbe in tutto 12 indagati. Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano, sarebbe stato smantellato “un ipotizzato sistema di corruttela, che si protrarrebbe già dagli anni ’90 nell’ambito della produzione e distribuzione di manufatti odontoprotesici, perpetrato da un’azienda leader nel settore dell’odontotecnica, con la compiacenza di medici operanti presso molteplici Aziende Ospedaliere pubbliche lombarde”.
In particolare, la società in questione – che La Repubblica riporta essere l’azienda milanese Wisil Latoor srl – avrebbe intrattenuto “accordi corruttivi con odontoiatri in servizio presso ambulatori pubblici i quali avrebbero prescritto protesi, accessori e manufatti ortodontici anche in eccesso e/o non necessari, maggiorando così i correlati prezzi poi direttamente pagati dall’inconsapevole paziente”. Il tutto, ovviamente, attraverso l’operato di un legale rappresentante, e di alcuni suoi fidati collaboratori e dipendenti.
Sempre secondo quanto si legge dal documento rilasciato dalla guardia di Finanza, il sistema illecito avrebbe permesso ai medici di rilasciare una prescrizione medica per manufatti non necessari, oltre che dai costi sensibilmente aumentati – se non addirittura raddoppiati. Inoltre, per quanto riguarda le protesi, sarebbero state rilasciate prescrizioni mediche indicanti voci accessorie non corrispondenti ai trattamenti effettuati, così da poter alterare ad hoc il valore finale della prestazione. Il tutto all’oscuro dei pazienti, che per anni avrebbero pagato ben oltre il valore effettivo di tutte le prestazioni professionali. I medici erano dunque scesi a passi con l’azienda milanese, ottenendo dalla stessa un compenso calcolato in percentuale sul fatturato procurato dalle stesse prescrizioni illecite. In particolare, i compensi sarebbero stati erogati in contanti, oppure attraverso scontistiche per i loro studi privati.
L’inchiesta del pm Paolo Storari, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, è stata portata avanti dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Importanti per la riuscita delle indagini anche le testimonianze di alcune ex dipendenti della società milanese, oltre che le diverse intercettazioni – che avrebbero incastrato sia gli odontoiatri che i dipendenti della Wisil. Sempre alla luce di quanto emerso, sono attualmente in corso delle perquisizioni tra le province di Milano, Monza e Brianza e Varese.