Gomorra, Saviano condannato per plagio di alcuni articoli di giornale. “Troppo pochi 6mila euro”, accettato il ricorso in Cassazione. A settembre la prima udienza sul risarcimento.
Secondo quanto si apprende da comunicato ufficiale, sono stati stabilite nuove date in merito al caso che vede coinvolto lo scrittore Roberto Saviano, accusato di plagio. Prevista infatti per il prossimo 27 settembre la prima udienza davanti alla Corte d’Appello di Napoli, che vede la rideterminazione delle somme che l’autore e la casa editrice di Arnoldo Mondadori Editore dovranno risarcire.
Parte offesa è la Libra Editrice, società editrice dei quotidiani Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, che si è vista coinvolta in una illecita riproduzione di parte di tre suoi articoli (pubblicati dai quotidiani nell’anno 2005) all’interno del libro “Gomorra”.
“Troppo pochi 6mila euro”, giudici della Cassazione accolgono il ricorso
Era stata confermata nel 2015 la sentenza d’appello, con la quale si era stabilito che lo scrittore Roberto Saviano avesse copiato integralmente alcuni passaggi del libro “Gomorra”, edito per Arnoldo Mondadori. Nello specifico, era stato confermato il plagio (presente in alcuni passaggi dell’opera) di diversi articoli scritti dai giornalisti di Cronache di Napoli e Corriere di Caserta in data 2005. L’accertamento era stato dato in via definitiva dalla Corte di Cassazione nel 2015, con il rinvio alla Corte d’appello per la quantificazione del danno da risarcire.
In questo senso, la sentenza chiuse (quasi) definitivamente il caso scoppiato nel 2008, e che vide contrapporsi animosamente l’editrice dei giornali da un lato, e Saviano e Mondadori dall’altro. Tanto che, con la sentenza risalente al 2016, la sezione specializzata in materia di impresa della Corte d’Appello di Napoli dispose la quantificazione in 6mila euro della somma avrebbe dovuto essere pagata, a risarcimento, alla Libra editrice.
Una cifra, secondo Si ricorda, tuttavia, la richiesta iniziale dell’editrice campana: ammontava a 600mila euro il risarcimento richiesto, cifra tuttavia respinta dal Tribunale di Napoli nel 2010. In questo senso, troppo pochi i 6mila euro disposti dalla Corte nel 2016, con i legali (Marco Cocilovo e Mauro di Monaco) che presentarono un nuovo ricorso in Cassazione. Accolto il ricorso, risale al dicembre 2021 la decisione della Suprema Corte dell’ennesimo rinvio alla Corte d’Appello per la quantificazione del danno. Questa volta, però, pare che dovrà essere tenuto conto di tutti gli utili derivanti dall’enorme successo ottenuto dal romanzo “Gomorra”.