Ucraina, Lavrov: “La liberazione di Donetsk e Lugansk è la nostra priorità assoluta”

La conquista del Donbass è la “priorità assoluta” del Cremlino. Lo afferma il ministro degli Esteri russi Lavrov.

La lunghezza delle operazioni, aggiunge Lavrov, è dovuta alla volontà di non coinvolgere la popolazione civile nel conflitto.

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov – Meteoweek

La nostra priorità assoluta è la liberazione di Donetsk e Lugansk, che sono ormai riconosciute dalla Russia come Stati indipendenti“. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, intervistato dal canale all news francese Lci.

Quanto all’ipotesi di annettere le repubbliche di Donetsk e Lugansk alla Russia, Lavrov ha risposto: “Non si tratta di una annessione, ma di una operazione militare richiesta da due Stati sovrani che sono le repubbliche di Donetsk e Lugansk. Noi difendiamo le popolazioni di Donetsk e Lugansk e le aiutiamo a ripristinare la loro integrità territoriale”.

Lavrov ha poi parlato della tempistica dell'”‘operazione militare speciale che, a suo dire, avrà tempi più lunghi per minimizzare il coinvolgimento della popolazione civile. “Ci sono persone che muoiono”, riconosce il capo della diplomazia russa. Aggiungendo che “se l’operazione militare è così lunga è perché l’esercito russo ha ricevuto l’ordine di evitare a qualsiasi costo attacchi contro infrastrutture civili”. “Solo obiettivi militari devono essere colpiti”, ha spiegato.

Vicesegretario dell’Alleanza Atlantica: Nato ha diritto di schierarsi a Est

Mircea Geoana, vice segretario generale della Nato – Meteoweek

Gli impegni passati non vincolano più l’Alleanza Atlantica a non dispiegare le proprie forze in Europa dell’Est. A affermarlo, domenica, è stato Mircea Geoana, vice segretario generale dell’alleanza a egemonia Usa. Del resto, ha detto, è stato il Cremlino stesso ad aver “privato di qualsiasi contenuto” l’atto costitutivo NATO-Russia con l’attacco all’Ucraina e l’interruzione del dialogo con la Nato, ha fatto sapere Geoana all’AFP.

L’Atto istitutivo del 1997 mirava a ripristinare i rapporti tra la Russia e la Nato. Le due parti si erano impegnate a lavorare per “impedire qualsiasi accumulo potenzialmente minaccioso di forze convenzionali nelle regioni concordate dell’Europa, inclusa l’Europa centrale e orientale”. Ma Mosca, dice Geoana, si è ormai allontanata dall’accordo del 1997.

“Hanno preso decisioni, si sono obbligati a non avere vicini aggressivi, cosa che stanno facendo, e ad avere consultazioni regolari con la NATO, cosa che non fanno”, ha dichiarato Geoana, parlando da Vilnius, la capitale della Lituani . “Quindi penso che in realtà questo atto fondativo non stia funzionando a causa della Russia”, ha spiegato.

“Ora non abbiamo restrizioni per avere una posizione robusta sul fianco orientale e per garantire che ogni centimetro quadrato del territorio della NATO sia protetto dall’articolo 5 e dai nostri alleati”, ha concluso il vice segretario generale della Nato.

Morti 242 minori da inizio invasione

Dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso, sono morti 242 minori e 440 sono quelli feriti. Le cifre provengono dalle autorità ucraine, che fanno notare come il conto possa essere più elevato, data la difficoltà di comunicare con le aree degli scontri.

Nel frattempo si continua a combattere attorno a Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina. Qui la situazione è “sempre più difficile” e “il nemico continua ad attaccare”. A dirlo è il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk. Che aggiunge che nella zona sono state distrutte 60 case, con due persone trovate senza vita tra i detriti. Una di loro era una ragazza, uccisa sabato quando un proiettile russo ha centrato un grattacielo a Lysychansk, durante un raid che ha ferito anche altre quattro persone.

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