Forse venerdì ci sarà il verdetto sul caso del giovane italiano pestato da due lottatori fuori da una discoteca. Il padre:«Mio figlio era in ginocchio, non ha avuto pietà».
Luigi, il padre di Niccolò Ciatti, ha guardato negli occhi i due ceceni imputati con l‘accusa di aver ucciso suo figlio Niccolò fuori da una discoteca. Il padre di Niccolò racconta che i due sono arrivato oggi in tribunale accompagnati dalle madri. «Sembravano bravi scolaretti, ben vestiti, nascondevano accuratamente muscoli e tatuaggi, sembravano le ombre di quei picchiatori che hanno massacrato mio figlio in discoteca. Gli abbiamo gridato assassini, la polizia spagnola ci è venuta incontro e ci ha tenuto lontani. Adesso con mia moglie Cinzia e mia figlia Sara siamo fuori dal palazzo di giustizia ad aspettare che quei signori siano ascoltati dai giudici».
Luigi, 61 anni, ha visto i due ceceni che hanno colpito il figlio quel terribile 12 agosto 2017 a Lloret de Mar in Spagna, all’esterno di una discoteca. «Che siano loro gli assassini non c’è alcun dubbio, c’è un video che lo dimostra», ripete l’uomo che ormai da 5 anni ha sete di giustizia per il figlio deceduto.
I due ceceni sotto accusa sono Rassoul Bissoultanov, lottatore 28enne pregiudicato per violenze e Mosvar Magamadov, 25 anni, che ha preso parte allo scontro iniziale tenutosi fuori dal locale. Bissoultanov, che si era allontanato dalla Spagna nonostante il divieto, era stato ripreso in Germania ed estradato nel nostro Paese. Poi lo hanno liberato e non è stato possibile eseguire il processo a Roma.
L’accusa chiede il massimo della pena
I pm spagnoli hanno chiesto che il massimo della pena per Bissoultanov (24 anni in Spagna) e 15 anni per l’altro ragazzo. «Continuavo a fissarli negli occhi anche se loro abbassavano lo sguardo e recitavano la parte dei pentiti ma si sono guardati bene di chiedere scusa. Tutta una farsa, teatro allo stato puro. Perché dietro questa recita c’è ancora la loro anima nera. Vederli passare come fossero bravi ragazzi è stato un oltraggio. Ora sono in aula a raccontare le loro falsità. Nel pomeriggio parleranno i testimoni. Domani parleremo noi. La sentenza dovrebbe arrivare venerdì», ha spiegato Luigi Ciatti.
Il padre di Niccolò vuole che sia fatta giustizia, ma ha paura che il processo possa terminare male, poi chiosa dicendo:«In Italia sarebbero stati condannati all’ergastolo. Sono stati protagonisti di un delitto che avevano premeditato. Mio figlio era in ginocchio e lo hanno ucciso senza pietà».