Ecco perché le banche centrali ci lasceranno tra le fauci dell’inflazione

L’inflazione è ormai a livelli incredibilmente elevati. Erano anni che l’inflazione si manteneva bassissima ed ormai sembrava quasi che dovesse rimanere così per sempre.

In un certo senso il presupposto di questa altissima inflazione è stata proprio la pandemia di Covid.

Pixabay

La terribile pandemia di Covid ha costretto le banche centrali ad iniettare tantissima liquidità nel sistema. Questo ha fatto riprendere molto velocemente le borse e l’economia reale ma ha anche gettato le basi per la fiammata inflazionistica.

Le basi di questa alta inflazione

Quando l’inflazione ha cominciato ad aumentare, le banche centrali hanno tenuto un contegno che oggi moltissimi criticano.

Pixabay

Infatti sia la Federal Reserve che la Banca Centrale Europea hanno sminuito in ogni modo il grave fenomeno inflazionistico che si stava manifestando. Le banche centrali hanno sostenuto per mesi che l’inflazione non fosse un vero problema e che comunque fosse transitoria. Ma ormai è assolutamente chiaro che l’inflazione non è piccola e non è neppure transitoria e le banche centrali teoricamente sarebbero costrette ad intervenire.

Le banche centrali eternamente immobili

Tuttavia la Banca Centrale Europea continua a fare a disfare la sua tela di Penelope ed è chiaro che interventi seri non ce ne saranno. La Federal Reserve invece per qualche mese è sembrata un po’ più intenzionata ad aumentare finalmente i tassi. Soltanto aumentando i tassi, infatti, l’inflazione può essere arginata. Tuttavia proprio nei giorni scorsi clamorosamente uno dei dirigenti della Federal Reserve ha anticipato che già nel 2023 i tassi potrebbero ricominciare a scendere. In sostanza la Federal Reserve non ha intenzione di fare niente di stabile e niente decisivo contro l’inflazione.

La FED è una colomba travestita da falco

Dunque, anche se la FED sembra un po’ più falco rispetto alla BCE in realtà sono due colombe. Ma queste due colombine cosa potranno fare contro il mostro dell’inflazione? Assolutamente niente. In realtà potrebbero fare tantissimo alzando in modo serio i tassi, ma è chiaro che non hanno intenzione di farlo. A spaventare le banche centrali sono i vari effetti collaterali di un aumento dei tassi. Con un aumento dei tassi potrebbe andare in tilt il meccanismo dei mutui che negli Stati Uniti vale una montagna di soldi.

I motivi del loro attendismo

Già oggi con i primi timidi aumenti dei tassi della Federal Reserve i mutui hanno cominciato a soffrire. Ma oltre a questo c’è anche il problema che l’aumento dei tassi potrebbe far avvicinare pericolosamente quella recessione che tanti temono. Ma queste sarebbero tutte motivazioni assolutamente lecite. Tuttavia l’inconfessabile motivo che molti ritengono sia alla base del mancato aumento dei tassi è che il mercato borsistico mondiale è in una clamorosa bolla. Su questo le visioni sono decisamente contrastanti, ma molti sostengono che troppi anni di tassi rasoterra hanno gonfiato la borsa fino a farla arrivare a valori assolutamente insostenibili e che se le banche centrali dovessero aumentare i tassi in modo appropriato rispetto all’inflazione, questo castello di carte si sgretolerebbe miseramente dando vita ad un crollo forse senza precedenti. Non si sa se sia davvero così ma quello che è certo è che le banche centrali non vogliono intervenire contro l’inflazione.

Gestione cookie