La misteriosa vicenda del volo ITA Airways, che durante il sorvolo della Francia “sparì” per dieci minuti dai collegamenti radio, prosegue con il licenziamento del capitano.
Non è ancora stato del tutto chiarito che cosa avvenne sul volo Ita Airways AZ609 nella notte tra il 30 aprile ed il primo maggio: l’aereo, partito da New York e diretto a Roma, per dieci minuti entrò in “silenzio radio”, le cui cause non sono ancora state chiarite, almeno ufficialmente.
Silenzio radio per dieci minuti: scatta l’allarme
L’Airbus A330 decollato il 30 aprile alle 16.36 ora locale da New York è un normalissimo volo di linea che unisce la città della East Coast statunitense con Roma. Una tratta tra le più battute tra quelle a lungo raggio internazionali, sia dalla vecchia compagnia Alitalia che ora da ITA. E tutto procede normalmente, durante quel volo, fino al momento in cui il velivolo entra nello spazio aereo di Marsiglia, in Francia. Come da prassi il controllore di volo contatta la cabina dell’aereo, da cui però non arriva risposta. Un guasto? Possibile. Ma quando l’addetto a terra verifica che l’assenza di feedback dal volo AZ609 si protrae per lunghi minuti, scatta l’allarme. Si tratta di un primo livello di “alert” interno: il controllore di volo a quel punto ha contattato i colleghi italiani, poi ha avvisato il centro di controllo delle operazioni di Ita informandolo su quel silenzio prolungato. A quel punto il quartier generale della compagnia si è messo in contatto con la cabina attraverso i sistemi di comunicazione satellitare. Poco dopo — intanto erano passati una decina di minuti dal primo contatto senza risposta — dall’aereo hanno comunicato che era tutto ok. Il volo è poi regolarmente atterrato a Fiumicino alle 6.30.
Il mistero dei dieci minuti di “silenzio”
Cosa è successo in quei lunghi dieci minuti di black out radio? Il capitano ha dichiarato, come riportato da ITA, di aver avuto problemi con la radio. Ma una serie di controlli effettuati sull’apparecchio in dotazione all’Airbus A330 non hanno evidenziato alcun tipo di malfunzionamento. E quindi? L’ipotesi più accreditata, anche giornalisticamente, è quella che il comandante si sia addormentato: i dieci minuti di “silenzio” si sono verificati in una fase del volo durante la quale – secondo alcune fonti abbastanza accreditate – era attivo il pilota automatico. Chi sedeva dietro ai comandi non stava dunque materialmente guidando l’aereo. Ma questa ipotesi si è sgonfiata con il passare dei giorni. Il secondo pilota in quel momento stava riposando, come previsto da precisi turni previsti dai regolamenti interni per i voli molto lunghi. Sembra da escludere la tesi che il comandante sia uscito dalla cabina di pilotaggio durante quei minuti. Altra informazione importante: la vicenda non è stata ritenuta né dall’agenzia di investigazione aerea francese né da quella italiana tale da essere valutata come “rischiosa”.
Un licenziamento sospetto
ITA ha annunciato di aver istruito una indagine interna, per “appurare gli accadimenti relativi alla momentanea perdita di comunicazione radio fra la cabina di pilotaggio e gli uffici predisposti al controllo del traffico aereo, in particolare durante il sorvolo dello spazio aereo francese”. Una decisione di prassi, senza dubbio, forse però rafforzata dalla consapevolezza di una qualche stonatura, nella ricostruzione offerta dal capitano. Ed infatti, dopo circa un mese dagli accadimenti di quella notte, arriva la comunicazione della compagnia: il comandante è stato licenziato. «L’indagine ha portato all’individuazione di un comportamento non conforme alle procedure in vigore sia durante il volo che una volta atterrato» ha spiegato ITA, che si è poi riferita a «condotta professionale non coerente alle norme comportamentali e lavorative» e a «forti incongruenze tra le dichiarazioni rese del comandante e l’esito delle investigazioni interne» che hanno portato al venire meno del «rapporto fiduciario in ambito lavorativo». La compagnia ha poi voluto aggiungere in maniera netta «che la sicurezza del volo è sempre stata garantita secondo i più alti standard di sicurezza previsti dalla regolamentazione aeronautica».