Parla il responsabile sicurezza statale:«Scelta errata». Il killer ha iniziato a sparare alle ore 11:33, due minuti dopo 7 poliziotti erano in corridoio ma non sono intervenuti
Il colonnello Steven McCraw che dirige la Pubblica sicurezza del Texas si è recato a Uvalde e durante un incontro con la stampa ha confessato: «La polizia non è intervenuta subito, durante la sparatoria. È stata una decisione sbagliata. Penso alle famiglie delle vittime. Se servisse a qualcosa, chiederei scusa».
Un nuovo choc per gli Stati Uniti. Da un lato le ricerche sui social fanno emergere la personalità disturbata del killer, che aveva mollato la scuola, cattivi rapporti con la madre e che viveva dalla nonna. Salvador Ramos aveva trovato un lavoro occasionale in un fast food, e aveva la fissa delle armi.
Dall’altro lato la scuola elementare di Uvalde, in cui si viveva un’atmosfera di festa, poiché presto vi sarebbero state le vacanze. E poi i poliziotti, insicuri, maldestri e che potrebbero rischiare pure l’incriminazione, se gli elementi raccolti troveranno conferme da parte degli investigatori.
L’escalation ha inizio con un filmato girato alle ore 11: 28 di martedì 24 maggio. In questo video si osserva una maestra lasciare aperta la porta posteriore della struttura. Un minuto più tardi, l’auto di Ramos finisce nella banchina e alle 11:30 la prima richiesta di aiuto al 911, perché c’era un uomo armato di fucile.
Il 26 maggio, Daniel Rodriguez, capo polizia Uvalde, aveva comunicato in una nota che «gli agenti erano intervenuti in pochi minuti». È la verità, ma il problema è che non hanno neanche tentato di bloccare il killer, come afferma il colonnello McCraw. Ramos riesce a introdursi indisturbato nella scuola incustodita.
E inizia a sparare senza pietà alle 11:33, in due aule. Alle 11.35 sette poliziotti guidati dal vice sceriffo, si appostano in un corridoio, ma non intervengono. Trascorrono 30 minuti cruciali. Il killer spara sui presenti con un fucile semi-automatico. Alle ore 12:03 nella scuola ci sono ben 19 agenti che danno una mano ad alunni e insegnanti a fuggire, ma nessuno ancora si batte contro Salvador, nonostante il 911 stia ricevendo tantissime segnalazioni. Si tratta dei docenti barricati nelle aule, oppure bambini incredibilmente lucidi. A quel punto, con molta probabilità, Ramos ha già messo in atto la strage, il cui bilancio è agghiacciante: 19 allievi, due maestre.
Eppure le autorità proseguono nei loro errori. Alle 12:15 arriva la guardia di frontiera, pronta a entrare nell’aula in cui si è barricato il killer. Ma vengono bloccati dal comandante di polizia, Daniel Rodriguez. La ragione è ancora tutta da chiarire, «probabilmente pensava che non ci fosse più pericolo per i bambini e che si potesse catturare il killer. È stata una decisione sbagliata». Gli agenti sfondano il portone e uccidono il killer solamente alle ore 12:50.
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