Il suo nome sarebbe Andrea Girardi, 44 anni, di Villadose, in provincia di Rovigo. Il fratello racconta di lui che non si faceva vedere per mesi e «poi ci diceva dove era. Era curioso di tutto e solitario»
Non è ancora ufficiale, o meglio, manca il risultato dell’esame del Dna che stanno eseguendo i Ris di Parma, ma pare che avrebbero identificato l’uomo trovato morto lo scorso 2 maggio, in un’area boschiva della Val di Fiemme, in provincia di Trento.
Il suo nome sarebbe Andrea Girardi, 44 anni, originario di Villadose, in provincia di Rovigo. A riconoscerlo, un amico dai tre tatuaggi che l’uomo si era fatto da solo all’età di 17 anni e che sono stati mostrati nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?”. Proprio durante la trasmissione l’uomo ha contattato il programma. «Sono arrivate diverse segnalazioni anche a noi», spiega il colonnello dei carabinieri Enzo Molinari. Questa, indicata da due amici, è la più attendibile».
Gli inquirenti sono partiti per il Polesine e hanno ascoltato le persone che hanno rilasciato le segnalazioni, in provincia di Padova, e i genitori, che non avevano più notizie del loro figlio dall’estate scorsa e a cui hanno effettuato dei tamponi salivari per tirare fuori il Dna da analizzare.
Non hanno denunciato la sparizione del 44enne perché era un uomo solito ad allontanarsi da casa per lunghi periodi, senza farsi sentire. Non era una persona sbandata, anzi, un uomo che amava storia e natura, molto colto. «Aveva solo un carattere un po’ irascibile e quando decideva di partire lo faceva e non si faceva sentire per mesi. Ha cambiato vita tante volte: da giovane era paracadutista nella legione straniera, poi è diventato orafo, ultimamente studiava Ingegneria Meccanica e faceva l’imbianchino per mantenersi e contribuire alle spese di casa. Da qualche anno viveva con i nostri genitori.
Aveva una cultura sconfinata, parlava quattro lingue, potevi discutere di tutto con lui, di astronomia come di politica, di storia e di attualità, era sempre informato. Ma mentre io sono molto estroverso, sono sposato e padre, lui è sempre stato riservato e solitario. Quando doveva prendere una decisione importante si isolava e dopo qualche mese telefonava e diceva: sono qui, venitemi a trovare. Una delle ultime volte era in Germania», ha raccontato suo fratello più piccolo Riccardo, che abita a Londra.
Dal 30 luglio aveva cominciato a fare un digiuno
L’ultima volta che è andato via da casa ha detto ai genitori che si sarebbe recato in Svizzera, perché aveva trovato lavoro sul web. Ha quindi acquistato delle scarpe da trekking, preparato il suo zaino e si è messo in viaggio. Tuttavia, a casa ha lasciato sia il suo passaporto, sia il suo telefonino.
Infatti, i militari dell’Arma, il 2 maggio scorso lo hanno trovato senza vita in un rifugio di fortuna senza documenti né carte di credito. L’ultimo che lo avrebbe visto, lo scorso settembre, sarebbe stato un abitante della Val di Fiemme, con cui il 44enne aveva parlato per un po’, raccontandogli di provenire dal Veneto.
Tra le sue cose personali un calendario scritto a mano, in cui aveva segnato che avrebbe iniziato un digiuno il 30 luglio. L’ultima data che ha scritto è stata il 4 ottobre, per cui gli inquirenti presumono che la morte possa risalire attorno a quella data. Alla fine del calendario una richiesta: “crematemi”.
Suo fratello Riccardo, racconta con convinzione che secondo lui, Andrea possa aver pianificato tutto in modo dettagliato. «Lui era così», spiega, «E non l’ha fatto a casa perché sapeva che i nostri genitori se ne sarebbero accorti. Ultimamente si era lasciato un po’ andare, era ingrassato, ma prima di partire sembrava essersi messo a dieta, voleva rimettersi in gioco, aveva una gran forza di volontà, affrontava i problemi di petto. Mai avremmo immaginato un gesto simile. Non l’abbiamo cercato perché lui si comportava sempre così, spariva e si sarebbe arrabbiato molto se non avessimo rispettato il suo desiderio di stare da solo. Era autonomo, dei soldi non gli importava nulla, voleva essere libero e quando tornava era più affettuoso», ha chiosato Riccardo. Ora sarà il test del Dna a confermare definitivamente se davvero si tratta di Andrea Girardi.