I rappresentanti dei familiari delle vittime della pandemia hanno parlato, in un convegno, di un dossier dell’intelligence.
A commissionarlo ai servizi sarebbe stato qualche politico. Mancano però prove documentali di questa attività.
Una causa civile contro il governo. Per come ha gestito la crisi sanitaria. È quanto si prefigge di fare ‘Sereni – Sempre uniti’, l’associazione che raduna i familiari delle vittime del Covid-19. I rappresentanti dell’associazione hanno manifestato la loro intenzione durante un convegno al Senato. Dove hanno anche parlato di una presunta attività di dossieraggio nei loro riguardi. Autori del dossier i servizi segreti.
L’incontro, organizzato dal senatore Gregorio De Falco, si intitolava ‘La mancata dichiarazione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Preparazione alla pandemia e pubblica amministrazione tra responsability e political accountability’.
“Mi è stato riferito che qualche politico avrebbe commissionato alle agenzie di intelligence centinaia di pagine di dossier sulle persone che si trovano qui a parlare di accountability delle istituzioni”. A dirlo Robert Lingard. Fu lui che, per conto dell’associazione, recuperò e fece avere alla Procura di Bergamo il report dell’Organizzazione mondiale della Sanità sulla carenza della preparazione italiana a una possibile crisi pandemica. Un report apparso e poi scomparso dal sito dell’Oms in poche ore nel maggio del 2020 e oggetto di parte dell’indagine giudiziaria. Non ci sono, attualmente, elementi che comprovino sul piano documentale questa attività di dossieraggio. Ad ogni modo, aggiunge Lingard, “non saranno certo dei dossier sul nostro conto a fermarci in questa battaglia di civiltà.
“Accountability è il principio del rendere conto, cioè dell’obbligo di dare conto ai cittadini del corretto utilizzo delle risorse pubbliche”. Lo spiega l’avvocato Consuelo Locati. È lei a guidare il team di legali impegnati nella causa civile, attualmente in corso davanti al Tribunale di Roma, e nell’inchiesta di Bergamo. Locati evoca i “familiari delle vittime di Covid” che da due anni “stanno esercitando questo sacrosanto diritto e che i rappresentanti del governo stanno da de anni violando”. Il legale intende riferirsi, specialmente, alla richiesta – non accolta – di una commissione d’inchiesta e alle tante richieste di avere accesso agli atti anch’esse finora inesaudite.
Perché sono tante le cose ancora poco chiare. “Tra le molte cose che non sappiamo – dice –, non sappiamo chi diede l’ordine di riaprire l’ospedale di Alzano Lombardo la sera del 23 febbraio 2020 nonostante Regione e Ats sapessero, come spiegato dal dottor Crisanti nella sua perizia in Procura, che c’erano centinaia di persone e familiari contagiati e che mancavano i tamponi e non sappiamo perché vennero inviati i militari ad Alzano e Nembro e poi richiamati e non si fece la ‘zona rossa’”, conclude Locati.
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