Enzo è morto nel letto d’ospedale dopo l’operazione per un polipo alla narice. La famiglia ha presentato un esposto e ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo
Enzo Stevanato, 61 anni, di Martellago (Venezia), è morto lo scorso 20 maggio al nosocomio miranese. La procura ha acquisito le cartelle cliniche del paziente e dato disposizioni per l’esecuzione dell’autopsia.
L’esame autoptico è stato effettuato nella giornata odierna, venerdì 27 maggio. Stevanato era pensionato da circa sette mesi, dopo 40 anni di lavoro alla ditta De Longhi. Enzo era appassionato di pesca, tant’è che era un membro del Lenza Club Mogliano.
A dicembre, l’uomo aveva dovuto sottoporsi ad alcuni controlli perché non respirava bene con la narice destra e dagli accertamenti era emersa la causa, ossia un polipo. Lo hanno quindi messo in lista d’attesa per l’operazione, (aspettativa un anno), e gli hanno raccomandato di contattare il medico nel caso in cui fosse peggiorato. E purtroppo questo si è verificato.
All’inizio di maggio, Enzo ha cominciato a manifestare dolori e sangue dal naso, ha contattato senza successo via mail il medico che, siccome era in ferie, non ha potuto replicare. Poi, la notte del 13 maggio, l’uomo ha avuto una forte emorragia e la sorella lo ha portato al pronto soccorso di Mirano. Da lì, il calvario. L’otorino, dopo la visita, gli ha detto di aspettare che tornasse il medico che lo curava, il lunedì. Intanto l’uomo il giorno seguente aveva ricominciato a sanguinare in modo emorragico ed è dovuto tornare all’ospedale di Mirano.
A quell’ora, dato che era un sabato, non c’erano otorini che potessero visitarlo e quindi l’uomo è dovuto tornare in ospedale il mattino seguente. L’uomo è tornato di nuovo a casa con un tampone nasale, esortandolo a tornare il giorno dopo, che ci sarebbe stata la dottoressa. Il 16 maggio hanno dunque optato per cauterizzare il polipo ma con poco esito. Il giorno dopo, il 17 maggio, hanno avvisato la sorella che l’uomo sarebbe stato sottoposto a operazione il 18 maggio.
La sorella, il 18 maggio, è andata in ospedale per vedere come stesse suo fratello, e le hanno detto di averlo portato in Emodinamnica per un’analisi esortandola a telefonare il giorno seguente. Anche il 19 maggio non era riuscita ad avere informazioni sullo stato di salute del fratello.
Infine, il 20 maggio, Enzo la chiama per dirle che aveva il catetere e che si sentiva meglio, anzi, le aveva pure domandato se avrebbe potuto portargli delle ciabatte nuove. Poi, la tragedia. Enzo stava chiacchierando e scherzando con una dottoressa che stava visitando il suo compagno di stanza, quando a un certo punto ha cominciato a rantolare ed è rimasto esanime sul letto.
Inutili i tentativi di salvarlo, non c’è stato nulla da fare. Solo dopo il dramma, alla sorella di Enzo avrebbero raccontato che, nel corso dell’operazione di rimozione del polipo, i chirurghi si erano resi conto che il polipo sarebbe giunto fino all’osso perforandogli un’arteria e a quel punto hanno eseguito un immediato trasferimento in Emodinamica per un intervento sul vaso sanguigno, per poi terminare con la rimozione del polipo.
L’autopsia ha mostrato come la morte sia connessa a una patologia di tipo cardiocircolatorio, ma per sapere di più sarà necessario aspettare ulteriori esami. Nelle prossime ore, le autotità concederanno il nulla osta per la sepoltura di Enzo e si potranno eseguire i funerali.