Anziana fatta a pezzi, sezionata in più parti con una sega, la figlia: “Ho fatto un disastro”

Lucia Cipriano, la donna di 84 anni trovata morta nella mattinata di ieri, giovedì 26 maggio. Il suo corpo è stato ritrovato nella sua vasca da bagno, fatto a pezzi e già in stato di decomposizione.

Sarebbe stata fatta a pezzi con una sega, il dettaglio è emerso questa mattina, dopo la notizia del fermo nei confronti di una delle tre figlie della vittima, Rosa F., di 58 anni, che ora si trova in carcere. Secondo gli inquirenti la morte risalirebbe ad almeno due mesi fa.

Anziana fatta a pezzi, sezionata in più parti con una sega – MeteoWeek

Secondo quanto appreso dalle indagini, l’anziana non aveva conoscenze, non frequentava amici. L’appartamento era in ordine, e quindi fin da subito è stata esclusa l’ipotesi della rapina finita in tragedia. I vicini di casa, hanno dichiarato che la donna non era in buone condizioni di salute, infatti era stata ritrovata mentre vagava per le strade del paese, in pigiama e ricondotta nella sua dimora dai carabinieri. Di lì a poco, della donna non si sarebbe più saputo niente.

Anziana fatta a pezzi, la figlia “ho fatto un disastro”

La figlia fermata per l’omicidio, dopo l’arrivo dei Carabinieri, ieri, e la scoperta del cadavere, non avrebbe più proferito parola. Lo hanno confermato gli inquirenti. Ora si trova in carcere in attesa di essere interrogata. Nelle fasi precedenti alla scoperta del cadavere però, ieri mattina, Rosa F., ora accusata di omicidio, dopo aver tentato varie volte di depistare una delle due sorelle, recatasi a casa della madre da Trento, dove vive, preoccupata per la sua sorte, aveva avuto un cedimento.

Anziana fatta a pezzi, sezionata in più parti con una sega – MeteoWeek

Prima aveva impedito alla sorella di entrare nel bagno di casa poi, mentre si trovavano in auto, avrebbe fatto parziali ammissioni durante una sorta di sfogo, prima di tentare una fuga in mezzo ai campi. All’arrivo dei militari, a quel punto chiamati dalla sorella, avrebbe ripetuto di aver “fatto un disastro” chiedendo di essere portata proprio dai carabinieri. Secondo quanto emerso il cadavere, sezionato in più punti, si trovava sotto un telo di plastica sigillato con del nastro adesivo, e in due mesi sarebbe stato lasciato così, senza alcun ulteriore tentativo di distruzione.

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