Secondo quanto emerso dalle drammatiche testimonianze di quanto avvenuto a Uvalde, in Texas, il 24 maggio scorso, quando Salvador Ramos ha fatto irruzione in una scuola elementare e ha ucciso 21 persone, ci sarebbe stato da parte della polizia, molta incertezza ad entrare e fermare il killer.
Lo hanno raccontato alcuni testimoni ai media americani, hanno dichiarato che le forze di polizia «potevano fare di più, non erano preparati».
«Andate dentro! Andate dentro!». Sono le urla di una donna verso gli agenti di polizia che si trovavano all’esterno della Robb Elementary di Uvalde, al momento dell’uccisione dei bambini e delle maestre da parte di Salvador Ramos, il 18enne responsabile della mattanza. Infatti, secondo quanto riferito dal direttore del dipartimento di Pubblica Sicurezza, Steve McCraw, l’assalitore sarebbe rimasto all’interno della scuola tra i 40 minuti e un’ora.
Strage di Uvalde: la polizia non era preparata
A distanza di quasi due giorni dalla strage, si inizia a ricostruire in modo completo la dinamica di quanto accaduto. Ramos, arrivato alla scuola, ha avuto un “contatto” con gli agenti di polizia, ha aperto il fuoco e ne ha feriti due. Poi è entrato nell’edificio e si è barricato in una classe, lì è iniziata la carneficina, il 18enne ha ucciso 19 bambini e due maestre.
Sono riusciti a fermarlo solo quando è arrivata un’unità tattica del Border Patrol, una manovra possibile solo perché Uvalde è vicino al confine con il Messico. Tuttavia, anche qui ci sono stati dei problemi. Gli agenti non riuscivano ad aprire la porta e hanno dovuto cercare la chiave. Per questa ragione sono quindi trascorsi tra i 40 minuti ed un’ora da quando Ramos ha sparato contro gli agenti di sicurezza fino a quando è stato egli stesso ucciso.
McCraw difende la polizia: “Non hanno esitato”
McCraw ha difeso l’intervento della polizia, ha dichiarato: «Le forze dell’ordine erano lì, hanno reagito immediatamente, hanno confinato Ramos in una sola aula», ha spiegato. Anche il capo dell’Us Border Patrol, Raul Ortiz, ha dichiarato che i suoi agenti «non hanno esitato». «Non hanno esitato, hanno preparato un piano – ha spiegato alla Cnn – e sono entrati nella classe, affrontando la situazione nel modo più veloce possibile». Ha precisato che l’unità è formata da agenti addestrati a rispondere «ad incidenti improvvisi ed alto rischio», Ortiz ha aggiunto che però «nulla ti prepara alle scene come quelle a cui gli agenti ieri hanno assistito» della strage di bambini.