Scompare a 94 anni uno dei protagonisti principali della Prima Repubblica. Per lui una lunghissima carriera politica ai massimi vertici delle istituzioni repubblicane.
È stato uno dei simboli della Democrazia Cristiana, presidente del consiglio, parlamentare per trent’anni e quattro volte ministro.
Stamattina è morto Ciriaco De Mita, ex presidente del Consiglio e segretario della Dc. Aveva 94 anni. Si è spento alle 7 nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino. Era ricoverato dallo scorso 5 aprile a causa di un’ischemia, dopo le prime cure e il ricovero nell’ospedale Moscati. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate. A febbraio, cadendo in casa, si era fratturato il femore. Per questo stava seguendo un percorso di riabilitazione.
Ciriaco De Mita nasce a Nusco, in provincia di Avellino, nel 1928. Figlio di un sarto, si laurea in Giurisprudenza all’università del Sacro cuore di Milano. Poi passa a lavorare all’Eni di Enrico Mattei. Nel corso della sua lunghissima carriera politica è stato presidente del Consiglio (1988-1989), segretario e poi presidente della Democrazia Cristiana dal 1982 al 1989. È stato anche quattro volte ministro, oltre che parlamentare per un’intera generazione.
Una lunghissima carriera politica
La sua entrata nella Democrazia Cristiana risale al 1953. Nel 1963 arriva la prima elezione a deputato. In Parlamento rimane per 30 anni, assurgendo a protagonista di spicco della Prima Repubblica. La prima volta in un governo risale invece al 1968, come sottosegretario all’Interno. Tra il 1973 e il 1982 ricopre varie cariche ministeriali. Alla guida della DC rimane per sette anni, fino al 1989, e per un anno è anche alla guida dell’esecutivo. Nel 2014 diventa sindaco di Nusco, la sua città natale. Amava spesso ripetere, infatti, che «senza memoria non ci può essere futuro».
Il cordoglio del mondo politico, da Letta a Draghi
«Un appassionato di politica. Un grande leader che non si è mai tirato indietro nel compiere scelte difficili». Così lo ricorda, su Twitter, il segretario dem, Enrico Letta. «Ci ha lasciato un Grande della Repubblica. Una intelligenza unica, un leader carismatico, un maestro di politica per intere generazioni, giovane fino all’ultimo giorno», aggiunge Dario Franceschini, ministro della Cultura. «Una preghiera per Ciriaco De Mita: al di là delle diverse opinioni, la sua passione per la politica e l’attenzione per la comunità meritano rispetto. Condoglianze alla sua famiglia», sono le parole del segretario della Lega, Matteo Salvini.
Con Ciriaco De Mita «scompare un grande protagonista della politica italiana. Spesso non ho condiviso le sue scelte e le sue idee, ma ho condiviso con lui anni al Parlamento europeo nel gruppo del Ppe, dove avevamo costruito un bel rapporto umano. Una preghiera», comunica su Twitter il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani. «Ha rappresentato una parte di storia personale e di storia italiana e l’orgoglio, la cultura della civiltà contadina, di arrivare alla gestione del potere nel nostro Paese non con una forma di arroganza, ma nel tentativo di cambiare le cose secondo quel tratto di umanità tipico della nostra gente. In parte fu incompreso», dice invece Clemente Mastella. Anche il premier Mario Draghi, ha voluto esprimere «il più sentito cordoglio per la scomparsa di De Mita, protagonista politica italiana, fino all’ultimo impegnato in istituzioni».