Ucraina, Mariupol: trovati 200 cadaveri tra le macerie della città

La raccapricciante scoperta nella città portuale devastata dal lungo assedio. Prosegue l’assedio russo a Sievierodonetsk.

Zelensky ribadisce: mandare armi pesanti a Kiev vuol dire garantire la stabilità del mondo.

A Mariupol ieri c’è stata una macabra scoperta: sono stati trovati circa 200 cadaveri. Si sono rinvenuti i corpi, in avanzato stato di decomposizione, tra le macerie di un edificio crollato. A renderlo noto, su Telegram, Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco della città portuale.

Si tratta, di fatto, di “un obitorio improvvisato“. Quando i residenti si sono rifiutati di raccogliere e imballare i cadaveri, il ministero russo per le emergenze ha lasciato il sito al suo destino,. E così, spiega Andriushchenko, “i cadaveri sono rimasti al loro posto e ora un fetore permea le macerie parzialmente smantellate a una distanza di quasi un isolato“.

Aperto corridoio per le navi straniere verso Mar Nero

Il colonnello Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione Russa – Meteoweek

Il ministero della Difesa russo annuncia che da oggi sarà aperto un corridoio umanitario per consentire l’uscita in sicurezza delle navi straniere dal porto di Mariupol verso il Mar Nero.

“Per l’uscita sicura delle navi straniere dal porto di Mariupol dalle 08:00 del 25 maggio è stato organizzato un corridoio umanitario lungo 115 miglia e largo 2 miglia in direzione del Mar Nero”, ha annunciato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russa.

“A seguito di una serie di misure adottate dalla Marina russa, il pericolo di mine nelle acque del porto di Mariupol è stato eliminato e si stanno adottando misure per ripristinare le infrastrutture portuali”, ha comunicato. Secondo Mizintsev, “in sei porti – Kherson, Nikolaev, Chernomorsk, Ochakov, Odessa e Yuzhny – 70 navi straniere provenienti da 16 Stati rimangono bloccate”.

Zelensky: fornire armi all’Ucraina vuol dire garantire stabilità al mondo

“La fornitura di armi pesanti all’Ucraina – lanciarazzi multipli, carri armati, missili antinave – è il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo e prevenire molte gravi crisi che la Russia sta ancora pianificando”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo video messaggio.

“Sono grato a tutti i partner che stanno aiutando l’Ucraina”, ha detto il leader di Kiev, “ma sottolineato ancora una volta: più a lungo durerà questa guerra, maggiore sarà il prezzo da pagare per la difesa della libertà non solo dell’Ucraina ma dell’intero mondo libero”.

Troppo tardi per evacuare Sievierodonetsk

Le forze russe hanno ucciso 5 civili a Sievierodonetsk, la città sotto assedio da parte di Mosca. Le truppe ucraine sono riuscite a evacuare due civili dal villaggio di Bilohorivka. “È arrivato il momento in cui evacuiamo meno persone (al giorno) di quante ne perdiamo”. Lo dichiara Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale.

A Severodonetsk, infatti, è “troppo tardi” per evacuare le migliaia di civili rimasti. È l’allarme lanciato su Telegram da Sergiy Gaidai, governatore regionale di Lugansk. Le truppe russe hanno circondato la città su tre lati. I russi hanno tentato di completare l’accerchiamento. Negli ultimi giorni su Severodonetsk e i villaggi ad ovest sono piovuti intensi bombardamenti. Si stimano in 15 mila i civili rimasti in città e nascostisi all’interno dei rifugi.

“A questo punto non dirò più evacuate, ma rimanete nei rifugi. Perché una tale densità di bombardamenti non ci permetterà di andare a prendere le persone”, ha detto Gaidai.

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