Un uomo di 50 anni è stato multato dopo aver insultato il sindaco sui social: 3800 euro di multa e risarcimento. Soddisfatto il primo cittadino.
Brutto epilogo per un hater, che sui social aveva insultato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ai tempi della prima ondata pandemica. Le offese e gli insulti erano stati rivolti al primo cittadino attraverso i social media da un uomo di 50 anni, Agostino Cicciarello. Cicciarello sarà ora costretto a pagare una multa da 300 euro e a risarcire il comune di Pesaro di altri 3000 euro.
Questa la decisione del giudice Piersantelli, che ha sospeso la pena. Tanta soddisfazione, quella espressa dal primo cittadino Matteo Ricci: “La giustizia ha fatto il suo corso, l’odio è stato vinto”. E fa sapere che la cifra verrà tutta devoluta per un’iniziativa educativa o sociale.
Arriva oggi la decisione del giudice monocratico di Pesaro, Andrea Piersantelli, in merito al caso che vede coinvolti un cittadino di Pesaro e il sindaco della città. Secondo quanto espresso dal verdetto, Agostino Cicciarello è stato condannato per diffamazione social, e sarà costretto a sborsare in tutto 3800 euro, tra sanzione e risarcimento.
Il 50enne, cittadino di Pesaro, aveva insultato e offeso gravemente attraverso i social media il primo cittadino ai tempi della prima ondata di Covid-19. Gli aveva dato del “codardo“, aveva detto che era stato “votato da idioti“, e lo aveva accusato di aver sottovalutato il pericolo del virus. Ricci, che è , coordinatore dei sindaci Pd, decise dunque di procedere – sia contro il 50enne, che contro i tanti altri “hater” che da tempo lo insultavano e minacciavano nascosti da uno schermo.
Oggi dunque il processo a carico di Cicciarello si è concluso con una condanna per diffamazione, che lo obbliga a sborsare 800 euro di multa e a 3.000 euro di risarcimento danni. Inizialmente, il pm aveva chiesto 2.000 euro di multa, mentre il Comune (resosi parte civile al processo) aveva chiesto la somma di 30mila euro. Per l’imputato, che oggi non era presente in aula, la pena è stata comunque sospesa.
Estremamente soddisfatto il primo cittadino. “Durante la prima fase del Covid, l’odio social aveva oltrepassato il limite, creando un clima tremendo nel quale qualche cretino si era anche spinto a mandare a casa delle minacce di morte“, ha raccontato Ricci, che si è dunque deciso a querelare, insieme ai suoi collaboratori. “La giustizia ha fatto il suo corso“, ha spiegato il sindaco, e “in questo caso l’odio è stato vinto“. Che sia di monito ad altri perché continueremo ad essere intransigenti e rimaniamo in attesa degli altri processi e che sia utile ad una battaglia culturale che con grande forza sta portando avanti in prima fila Liliana Segre”.
Per quanto riguarda i 3.000 euro di risarcimento, questi saranno devoluti a “un’iniziativa educativa o sociale ancora da stabilire”. In lista, però, pare vi sarebbe l’installazione di una panchina arcobaleno contro l’omofobia, un corso nelle scuole contro l’odio social, e anche un intervento per rendere più accessibili ai cittadini con disabilità alcuni spazi pubblici della città.
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