La giornata tipo di Putin non è lontana da quella di altri leader potenti, ma proprio per questo isolati.
Le giornate di Putin sarebbero dominate dalla rabbia, dall’isolamento e dall’ansia. Vediamo perché questo è giudicato un elemento molto pericoloso da alcuni analisti.
Putin ha sempre avuto un’autentica ossessione per la propria sicurezza personale. La pianificazione della sua sicurezza è sempre in cima ai suoi pensieri.
Solitudine ed autoreferenzialità
Si circonda solo di personaggi assolutamente fedelissimi e la sua scorta è colossale. È sempre seguito da un’ambulanza e da un vero e proprio battaglione di assaggiatori personali.
È sempre convinto che qualcuno stia tentando di assassinarlo e l’estremo livello di sicurezza che ha sempre avuto attorno a sé, effettivamente ha reso quasi impossibile ai suoi nemici nuocergli. Oggi poi, in piena guerra in Ucraina, l’ansia è salita ai massimi ed ormai vive asserragliato in un lussuoso complesso di Novo-Ogaryovo lontano dai palazzi del potere, attorniato soltanto dai fedelissimi.
Solo yes-man e poca lucidità
Sostanzialmente nelle grandi valutazioni per quanto riguarda il suo paese ed anche per quanto riguarda la disastrosa guerra in Ucraina, Putin rifiuta di affidarsi alle valutazioni degli esperti ma si fida soltanto dei giudizi dei fedelissimi anche se magari sono poco competenti o del tutto incompetenti. Secondo molti esperti Putin è ormai un autocrate che si sta allontanando dalla realtà. La stessa guerra in Ucraina sarebbe la prova di questo progressivo allontanamento dalla realtà oggettiva delle cose. I servizi segreti sono stati poco o nulla coinvolti nella decisione e nella progettazione della guerra ed oggi tra i potenti russi l’insofferenza nei confronti delle decisioni poco lucide ed autoreferenziali dello zar cresce.
Tanti leader troppo potenti e troppo soli nel corso della Storia
La situazione di Putin non è molto diversa da quella ti tanti altri leader troppo potenti, ma proprio per questo troppo soli. Chi arriva ad avvicinarsi a loro ci tiene a non perdere questo privilegio e fa a gara con gli altri per dargli sempre ragione e non esporgli mai una critica o un punto di vista diverso. Ad ogni modo secondo le analisi di vari esponenti dei servizi segreti trapelate sulla stampa, il suo isolamento, il suo fidarsi sostanzialmente soltanto di yes-man gli impediscono di vedere in modo lucido la situazione. Inoltre si fanno sempre più concrete voci sulla sua malattia.
Un capo lontano dalla realtà
Sostanzialmente il Putin di oggi è molto lontano da quello che ha preso il potere in Russia ormai decenni fa. La sua capacità di attorniarsi di collaboratori effettivamente validi è notevolmente diminuita e questo lo espone al rischio di prendere decisioni pericolose per il suo paese e per tutto il pianeta. Mark Galeotti, noto esperto di questioni russe arriva a tracciare un parallelismo con l’Hitler degli ultimi giorni: personaggi ovviamente diversissimi, ma accomunati da uno stesso pericoloso isolamento.