Dall’inchiesta sono venute fuori altre vittime che per timore non hanno sporto denuncia, ma che ora, con l’uomo in carcere, potrebbero testimoniare
Un uomo di 30 anni è finito in carcere con le accuse di violenza sessuale, maltrattamenti, estorsione, minacce e sequestro nei confronti di una ragazza di 20 anni.
L’uomo le ripeteva, per costringerla a fare quello che voleva, che se non si fosse messa con lui avrebbe assassinato i suoi familiari, il suo ragazzo e poi anche lei stessa. La giovane, caduta in panico, per due mesi è stata obbligata a vivere nel timore di poter subire qualsiasi genere di violenza.
Per colpa del trentenne ha dovuto lasciare il suo lavoro, dire menzogne ai propri genitori, ma soprattutto far finta di essere felice. E ovviamente era tutto tranne che contenta dato che era prigioniera di un uomo che la picchiava, abusava di lei e le diceva tutto ciò che doveva fare. Vessazioni fisiche e psicologiche che l’avevano resa totalmente inerme.
Tuttavia, ora per la ragazza l’incubo è terminato perché l’uomo è in galera in attesa del processo che è cominciato ieri, 19 maggio.
La versione della ventenne
La ragazza ha raccontato durante l’incidente probatorio, che nella primavera del 2021, lavorava in un bar di un paesino e lì ha conosciuto quello che poi si è rivelato un vero e proprio aguzzino. Inizialmente, il 30enne, che lavora come addetto alle pompe funebri, cerca di corteggiarla senza successo, poi il suo corteggiamento diviene molto aggressivo:«Devi stare con me, altrimenti ammazzo la tua famiglia».
A quel punto la giovane va in panico, lascia il compagno e va a vivere con l’imputato. Lui le toglie ogni cosa, dal cellulare alla chiavi di casa, al bancomat. Poi la obbliga a lasciare quel lavoro e le vieta di uscire. In breve tempo diviene vera e propria schiava del trentenne, che la maltratta e abusa di lei.
Spaventata all’idea che l’uomo possa sterminare i suoi familiari, soddisfa tutte le sue richieste, usa i suoi soldi per compragli vestiti, scarpe, ecc. Lui le dà persino ordini su cosa mangiare, le chiede di indossare vestiti a maniche lunghe per coprire i tatuaggi. Ogni tanto le chiede di accompagnarlo in paese per fare una passeggiata, ma le ordina di tenere gli occhi a terra e non parlare con nessuno.
Nel mese di luglio 2021, tuttavia, commette un errore. L’uomo progetta di mandare in carcere l’ex fidanzato della ragazza accusandolo di un’aggressione che non era mai occorsa. La giovane gli chiede di portarla dai genitori con la scusa di riprendere del denaro che aveva scordato nella sua vecchia stanza.
Lei va a casa e lui attende di sotto. La ragazza scoppia a piangere e racconta ogni cosa ai suoi genitori. Da lì parte la denuncia e durante l’inchiesta si viene a sapere di altre vittime che per timore avevano taciuto, ma che ora potrebbero testimoniare contro il trentenne, ora in galera.