Si è concluso alcune settimane fa e rappresenta una svolta storica per gli ufologi di tutto il mondo.
La guerra in Ucraina continua a monopolizzare l’attenzione del mondo intero e riacceso nel vecchio continente l’ansia e i timori per un possibile nuovo conflitto nucleare. In tal senso, è anche normale che vi sia meno attenzione su certi argomenti che in tempi di pace avrebbero invece goduto di grande considerazione da parte dei media.
Negli Usa si è appena concluso un congresso storico.
La sottocommissione per l’Antiterrorismo e il controspionaggio ha ascoltato il sottosegretario per l’intelligence e la sicurezza nazionale Ronald Moultrie e il vicedirettore dell’intelligence Scott Bray, chiamati a riferire di un fenomeno ufficializzato per la prima volta a inizio anni duemila. Era infatti il 2004 quando il Pentagono stilò una lista di 144 fenomeni aerei rilevati dai militari a cui nessuno era riuscito a trovare una spiegazione. Avvistamenti che il grande pubblico ha imparato a conoscere con il termine Ufo, entrato di diritto nella cultura pop nel millennio scorso. Fenomeni aerei a cui il Pentagono non è mai riuscito a dare una spiegazione, al punto che lo scorso anno, i servizi segreti Usa hanno deciso di varare un nuovo programma di studio per indagare in modo più approfondito.
Lo scopo dell’audizione era proprio quello di ascoltare e verificare i progressi fatti in merito dal Pentagono e mettere a punto “un metodo migliore per identificare questi fenomeni, analizzando le informazioni in modo più proattivo e coordinato di quanto fatto in passato. I fenomeni aerei non identificati rappresentano una minaccia per la sicurezza, e il dipartimento per la Difesa farà di tutto per investigare la loro origine”, come ha spiegato Moultrie nel suo intervento davanti alla sottocommissione.
L’eccessivo risalto mediatico dato all’episodio sembra inoltre aver profondamente irritato il Pentagono, che teme che la diffusione delle immagini mostrate durante l’audizione, possa finire con il far rilevare le reali capacità delle tecnologia militare Usa alle altre superpotenze. Come ha spiegato Bray infatti “rischia di rivelare troppo delle capacità della tecnologia in dotazione alle Forze armate Usa. Non vogliamo che i potenziali avversari sappiano esattamente cosa siamo in grado di vedere o capire o come arriviamo alle conclusioni. Le divulgazioni dovrebbero essere attentamente valutate caso per caso”.
A differenza del passato però, i deputati americani sembrano aver maturato una nuova consapevolezza sul tema, e pretendono adesso dal Pentagono dei chiarimenti riguardo la natura di questi avvistamenti. Non è ad esempio chiaro se l’intelligence ritenga possa trattarsi di una tecnologia nemica di nuova generazione, o se invece sia stata realmente presa in considerazione l’ipotesi di trovarsi di fronte a una forma di vita aliena. La politica americana pretende però chiarezza sul tema, come ha dichiarato durante l’audizione il deputato americano André Carson: “Il popolo americano si aspetta e merita che i suoi leader rispondano seriamente a qualsiasi potenziale rischio per la sicurezza nazionale, specialmente quelli che non comprendiamo appieno”.
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