Ucraina, intelligence Gb: “Mosca schiera migliaia di ceceni a Mariupol per compensare perdite”

Ma loro presenza nella zona è una spia delle enormi difficoltà incontrate dall’esercito russo nella campagna ucraina.
Non ci sono solo problemi di risorse e le forti perdite per Mosca, ma anche la disunità del comando.
L’esercito russo continua ad avere “significativi problemi di risorse in Ucraina“, che “probabilmente contribuiscono a un comando disunito che continua a ostacolare le operazioni della Russia”. Lo riporta l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica sulla guerra in Ucraina, arrivata all’84esimo giorno.
Malgrado un assedio di dieci settimane, la resistenza ucraina a Mariupol ha rallentato la conquista della città da parte russa. Per piegare la resistenza ucraina Mosca è fatto un uso significativo di personale ausiliario. Tra cui un “notevole dispiegamento di forze cecene”. Si tratta, con ogni probabilità, di migliaia di combattenti concentrati prevalentemente nella zona di Mariupol e in Lugansk.
Le forze cecene sono probabilmente composte sia da volontari che da unità della Guardia nazionale, solitamente impegnate a garantire la sicurezza del leader ceceno, Ramazan Kadyrov. È anche probabile che Kadyrov mantenga uno stretto controllo personale dei suoi uomini, mentre il cugino Adam Delimkhanov dovrebbe aver operato come comandante sul campo ceceno a Mariupol.
La presenza dei ceceni, a giudizio di Londra, è ”una dimostrazione di come la Russia abbia problemi significativi di risorse in Ucraina’‘. Ma c’è un altro effetto, conclude l’intelligence di Londra, cioè una ”disomogeneità del comando che continua a minare il buon esito delle operazioni russe”.