Eletta alla presidenza della Commissione Esteri dopo il “suicidio” del Movimento Cinque Stelle. È polemica all’interno della maggioranza.
La senatrice di Forza Italia succede a Vito Petrocelli (M5S), dopo che la Commissione era stata sciolta a causa delle posizioni filorusse del suo predecessore.
Per il dopo Petrocelli c’è Stefania Craxi. A lei è finita la presidenza della Commissione Esteri. La nomina è arrivata dopo un mezzo terremoto al voto in Senato, in mezzo a polemiche e tensioni in seno alla maggioranza. Sconfitto il M5S che malgrado il sostegno dem deve accantonare il pensiero di confermarsi alla guida della terza Commissione. Fino a ieri sera i pentastellati non avevano una linea comune sulla nomina. Poi hanno puntato su Ettore Licheri. Lo hanno preferito a Simona Nocerino, ritenuta più vicina alla linea “filogovernativa” di Luigi Di Maio.
È stato allora che una parte del centrodestra, in primis la Lega ha virato su Stefania Crax. Si era capito che poteva spuntarla per la presidenza della commissione. “Bocciare la Nocerino – dice membro della Commissione Esteri di centrodestra – si è rivelata una scelta irrazionale perché tutti sapevamo, dalla scorsa settimana, che lei sarebbe andata ben oltre la maggioranza, con una larga convergenza”.
Insomma, appare unanime la voce che parla di un vero e proprio harakiri da parte del M5S. Silenzio da parte del Pd, ma ci sarà un chiarimento tra piddini e pentastellati per una vicenda che aumenta le tensioni all’interno della maggioranza di governo.