Il 3 aprile, l’uomo, anziano, era andato in pronto soccorso a San Donà (Venezia), perché avvertiva un intenso bruciore al piede, ma lo hanno dimesso
Un anziano era andato in pronto a soccorso a San Donà di Piave (Venezia), il 3 aprile scorso, poiché avvertiva un bruciore a un piede a cui i medici non hanno dato peso. Ma in due settimane l’uomo, di Mira (Venezia), è peggiorato, tant’è che dopo essersi recato sia di nuovo all’ospedale di San Donà che a Jesolo, i medici hanno diagnosticato una necrosi avanzata.
In sostanza, avrebbero dovuto amputargli una gamba. Ma l’operazione non è stata effettuata poiché era molto anziano, e lo hanno curato solo con antibiotici. L’anziano è morto il 1° maggio scorso.
I parenti dell’uomo vogliono far luce su questa morte, accertando se vi siano responsabilità da parte dei sanitari. Il loro avvocato, Giorgio Caldera, ha fatto partire un esposto in Procura, per far aprire un’indagine.
Ieri mattina, il sostituto procuratore Giovanni Zorzi ha dato l’ordine di disporre l’autopsia sul corpo dell’uomo, che sarà eseguita oggi. Attualmente il procedimento è contro ignoti: il magistrato, aspetta il risultato dell’autopsia per comprendere se la vicenda possa essere frutto di un errore o mancanza da parte dei medici che hanno visitato l’uomo, 93 anni, il 3 aprile.
L’anziano viveva a Mira ma aveva domicilio a Jesolo, poiché attendeva la fine di lavori di ristrutturazione.