La denuncia arriva da Italmopa, l’associazione industriali Mugnai d’Italia: la riduzione degli scambi cerealicoli rischia di originare effetti devastanti.
“Le tensioni geopolitiche internazionali stanno determinando una preoccupante riduzione degli scambi cerealicoli internazionali che, ove dovesse perdurare nel tempo, potrebbe originare una crisi alimentare globale che investirebbe violentemente alcune nazioni particolarmente vulnerabili”: l’allarmante comunicato arriva da Italmopa, l’associazione industriali Mugnai d’Italia, che aderisce a Confindustria e Federalimentare e che rappresenta in via esclusiva l’Industria molitoria italiana.
L’associazione si sta rendendo conto di quelle che potrebbero essere i devastanti effetti della crisi ucraina: “In questa situazione di grande incertezza – sottolinea Emilio Ferrari, presidente Italmopa – non possiamo escludere la crescente tentazione sia da parte di alcuni Stati esportatori, di promuovere misure protezionistiche volte a tutelare, in primis, l’approvvigionamento del mercato interno, sia di alcuni detentori della materia prima di effettuare operazioni di ritenzione, con l’auspicio di un ulteriore incremento delle loro quotazioni”. Una situazione delicatissima, che potrebbe portare ad una carenza cronica di prodotti cerealicoli sui mercati. Un problema che riguarda anche l’Italia, come specifica Ferrari: “Il nostro Paese – strutturalmente deficitario rispetto al proprio fabbisogno in frumento, circostanza che non potrà in alcun modo essere superata neanche nel futuro – si troverebbe pertanto particolarmente esposto nel caso di un’insufficiente fluidità del commercio cerealicolo internazionale”.
A mettere in guardia l’associazione dei mugnai è stata l’evidente carenza di offerta di materia prima sui mercati. A mancare, in particolare, sarebbe il frumento tenero per la produzione di farine. Crescono i prezzi, diminuisce il grano. Una situazione che, se si dovesse protrarre nel tempo, metterebbe a rischio la produzione ma non solo: anche la programmazione dei flussi logistici per quel che riguard.a l’import e l’export ne risentirebbe. Per il presidente Ferrari si tratta di una emergenza “che dovrà essere attentamente monitorata e responsabilmente affrontata nell’interesse dei consumatori laddove questa nostra segnalazione dovesse malauguratamente trovare riscontro anche nel corso delle prossime settimane”.
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